Limite per il pagamento in contanti in Italia: cosa devi sapere nel 2025

Terminal
Terminal

Crea un'esperienza commerciale unificata per le interazioni online e di persona con i tuoi clienti. Stripe Terminal fornisce a piattaforme e aziende strumenti per sviluppatori, lettori di carte precertificati, Tap to Pay su dispositivi compatibili con iPhone e Android e gestione dei dispositivi basata su cloud.

Ulteriori informazioni 
  1. Introduzione
  2. Quadro normativo italiano attuale
    1. Divieto di frazionamento artificioso dei pagamenti
    2. Quali sono i limiti di utilizzo contante ai fini antiriciclaggio 2025?
  3. Sanzioni per chi supera il limite di 5.000 euro
  4. Chi è escluso dal limite per i contanti in Italia
  5. Pagamenti in contanti e digitali in Italia
  6. Obbligo di accettare pagamenti in contanti
  7. Versamenti in contanti da parte delle aziende
    1. Quando scattano i controlli per i versamenti in contanti?
  8. I costi della gestione dei contanti

Se hai un'attività che opera in Italia, il tema del limite per il pagamento in contanti è fondamentale. Con l'evoluzione delle normative e la crescente digitalizzazione dei pagamenti, è essenziale comprendere quali siano i limiti attuali, le regole da rispettare e le conseguenze in caso di inosservanza. In questo articolo troverai un approfondimento sul quadro normativo aggiornato al 2025, sull'obbligo di accettare pagamenti in contanti, sui versamenti in contanti da parte delle attività e sui costi associati alla gestione del contante.

Che tu gestisca un negozio fisico, un ristorante, un'attività di servizi o un e-commerce con punto vendita, conoscere i limiti di pagamento in contanti e gli obblighi di legge ti aiuterà a operare in piena conformità ed evitare sanzioni.

Contenuto dell'articolo

  • Quadro normativo italiano attuale
  • Sanzioni per chi supera il limite di 5.000 euro
  • Chi è escluso dal limite per i contanti in Italia
  • Pagamenti in contanti e digitali in Italia
  • Obbligo di accettare pagamenti in contanti
  • Versamenti in contanti da parte delle aziende
  • I costi della gestione dei contanti

Quadro normativo italiano attuale

Nel 2025, il limite massimo per il pagamento in contanti è stato confermato a 5.000 euro. La Legge di Bilancio 2025 non ha infatti previsto ulteriori aumenti alla soglia per l'utilizzo della moneta contante che perciò rimane invariata. Questo significa che puoi effettuare o ricevere pagamenti in contanti fino a 4.999 euro, mentre per importi pari o superiori a 5.000 euro è obbligatorio utilizzare strumenti di pagamento tracciabili, come bonifici bancari, carte di credito o debito e assegni.

Il riferimento normativo principale è l'articolo 49 del Decreto Legislativo 231/2007, che disciplina la prevenzione del riciclaggio di denaro e del finanziamento del terrorismo. Tale norma ha subito diverse modifiche nel corso degli anni, con oscillazioni del limite massimo consentito:

  • Dal 2010 al 2011: 5.000 euro
  • Dal 13 agosto 2011 al 5 dicembre 2011: 2.500 euro
  • Dal 6 dicembre 2011 alla fine del 2015: 1.000 euro
  • Dal 2016 al 2020: 3.000 euro
  • Da luglio 2020 alla fine del 2022: 2.000 euro
  • Da gennaio 2023: 5.000 euro

Questa evoluzione riflette l'alternarsi degli orientamenti politici e la volontà di bilanciare l'obiettivo di contrastare l'evasione fiscale con quello di non penalizzare eccessivamente i consumatori e le piccole attività.

Divieto di frazionamento artificioso dei pagamenti

Attenzione: non è consentito frazionare un pagamento complessivo superiore a 5.000 euro in più versamenti inferiori alla soglia. In questo caso si parla di “frazionamento artificioso”, in quanto un'operazione unitaria viene suddivisa in più pagamenti di importo inferiore, con l'intento di eludere il limite per i pagamenti in contanti.

Tuttavia, è possibile rateizzare un pagamento in contanti se le singole rate sono realmente distinte nel tempo e ciascuna inferiore a 5.000 euro, purché non si tratti di una suddivisione artificiosa per eludere la normativa. Ad esempio, in un contratto di acquisto con pagamenti scaglionati nel tempo, ogni singola rata inferiore ai 5.000 euro può essere pagata in contanti, a condizione che le rate siano previste dal contratto e non rappresentino un frazionamento artificioso di una singola operazione.

Quali sono i limiti di utilizzo contante ai fini antiriciclaggio 2025?

Nel 2025 in Italia il limite massimo per i pagamenti in contanti è fissato a 5.000 euro. Questo significa che per importi pari o superiori a tale soglia devi utilizzare strumenti di pagamento tracciabili, come bonifici bancari, carte di credito o debito, assegni non trasferibili o altri sistemi elettronici.

Sanzioni per chi supera il limite di 5.000 euro

Nel 2025, se superi il limite di 5.000 euro per i pagamenti in contanti in Italia, devi pagare sanzioni amministrative significative, applicabili sia a chi effettua il pagamento sia a chi lo riceve. Queste sanzioni sono previste dal Decreto Legislativo n. 231/2007 (art. 63), come modificato dalla Legge n. 197/2022:

  • Per importi fino a 250.000 euro, la sanzione amministrativa pecuniaria varia da 1.000 a 50.000 euro, a seconda della gravità della violazione e delle circostanze specifiche.
  • Per importi superiori a 250.000 euro, la sanzione aumenta, con un minimo di 5.000 euro e un massimo di 250.000 euro.

Inoltre, alcuni soggetti, come notai, commercialisti, avvocati, banche, consulenti finanziari, o agenzie immobiliari, hanno l’obbligo legale di segnalare all'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) eventuali operazioni sospette, come un pagamento in contanti oltre il limite legale. Se non segnalano queste violazioni, rischiano una sanzione tra 3.000 e 15.000 euro, anche se non sono loro a compiere direttamente l'infrazione. Questa misura serve a coinvolgere i professionisti nel controllo e nella prevenzione dell’evasione e del riciclaggio.

Importo dell'operazione

Sanzione prevista

Soggetti interessati

Fino a 250.000 euro

Da 1.000 a 50.000 euro

Chi paga e chi riceve

Oltre 250.000 euro

Da 5.000 a 250.000 euro

Chi paga e chi riceve

In caso di mancata segnalazione

Da 3.000 a 15.000 euro

Soggetti obbligati (es. professionisti, banche)

Oltre alle sanzioni pecuniarie, il superamento del limite può comportare ulteriori conseguenze:

  • Indagini fiscali approfondite: le autorità possono avviare controlli più dettagliati sulle operazioni finanziarie del soggetto coinvolto.
  • Verifiche sulla provenienza del denaro: pagamenti in contanti di importo elevato possono sollevare dubbi sulla liceità delle somme movimentate.
  • Segnalazioni all'Unità di Informazione Finanziaria: gli istituti bancari e gli intermediari finanziari possono segnalare operazioni sospette.

Chi è escluso dal limite per i contanti in Italia

La Legge di Bilancio 2019 (Legge 30 dicembre 2018, n. 145, articolo 1, comma 245) prevede alcune deroghe al limite di pagamento in contanti, che riguardano le transazioni effettuate esclusivamente da commercianti al dettaglio e agenzie di viaggio e turismo con cittadini stranieri non residenti in Italia. Se la tua attività opera in questi settori, ti è consentito accettare pagamenti in contanti fino a 15.000 euro, ma solo se sono rispettate le seguenti condizioni:

  • l'acquirente è una persona fisica di cittadinanza straniera e residente fuori dal territorio italiano;
  • l'operazione è relativa alla vendita di beni o prestazioni di servizi;
  • tu, in quanto esercente, devi comunicare preventivamente all'Agenzia delle Entrate che intendi accettare contanti, indicando il conto corrente su cui verserai gli incassi;
  • devi acquisire una copia del passaporto del cliente e una dichiarazione che confermi la sua cittadinanza straniera e la residenza estera;
  • devi versare le somme incassate in contanti sul conto corrente indicato entro il primo giorno feriale successivo all'operazione.

Pagamenti in contanti e digitali in Italia

Storicamente, l'Italia è uno dei Paesi europei più legati all'uso del contante e ciò ha reso il passaggio ai pagamenti digitali più lento rispetto ad altre realtà europee. Tuttavia, il 2024 ha segnato un punto di svolta importante: per la prima volta, il valore dei pagamenti digitali ha superato quello dei pagamenti in contanti.

Secondo una ricerca dell'Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, i pagamenti digitali hanno raggiunto un totale di 481 miliardi di euro, pari al 43% dei consumi, mentre il contante si è fermato al 41%. Il restante 16% è stato coperto da bonifici, addebiti diretti e assegni. Questo sorpasso è il risultato di anni di trasformazione tecnologica e di una crescente apertura da parte di esercenti e consumatori, come si può riscontrare nei metodi di pagamento più diffusi in Italia.

A contribuire in modo decisivo sono stati i pagamenti contactless, che nel 2024 hanno rappresentato quasi il 90% delle transazioni elettroniche nei negozi, per un valore di 291 miliardi di euro (+19%). Anche le modalità di pagamento tramite smartphone e dispositivi wearable sono in forte crescita, con 56,7 miliardi di euro transati (+53% rispetto all'anno precedente).

Il numero di POS attivi in Italia è aumentato, raggiungendo i 3,5 milioni, con un forte incremento delle soluzioni software POS che permettono l'accettazione dei pagamenti anche tramite tablet e smartphone. Questo riflette un cambiamento importante nell'atteggiamento degli esercenti: oggi il 53,5% dei piccoli commercianti preferisce le carte.

Obbligo di accettare pagamenti in contanti

L'obbligo di accettare pagamenti in contanti in Italia è sancito da una combinazione di normative nazionali e disposizioni europee. Il principale riferimento normativo italiano è l'articolo 693 del Codice Penale, che punisce il rifiuto di accettare moneta avente corso legale. A questo si affianca, a livello europeo, la Raccomandazione della Commissione europea 2010/191/UE che stabilisce, tra l'altro, che:

  • non puoi rifiutare un pagamento in contanti, a meno che tu non abbia concordato con il cliente un metodo di pagamento alternativo;
  • dovresti accettare banconote e monete in euro come regola generale nei pagamenti al dettaglio; il rifiuto è giustificato solo in casi particolari e basati sul principio di buona fede, ad esempio se non hai la possibilità di dare il resto;
  • devi accettare anche banconote di grosso taglio, a meno che non vi siano motivi validi, come quando il valore della banconota è sproporzionato rispetto all’importo da pagare.

Versamenti in contanti da parte delle aziende

In Italia non esiste un limite massimo specifico per i versamenti in contanti effettuati dalle aziende sui propri conti correnti. Tuttavia, tali operazioni sono soggette a controlli e obblighi di segnalazione previsti dalla normativa antiriciclaggio.

Secondo il Provvedimento UIF del 28 marzo 2019, le banche e gli altri intermediari sono tenuti a comunicare mensilmente le operazioni in contanti pari o superiori a 10.000 euro effettuate nel corso del mese solare all'Unità di Informazione Finanziaria, anche se realizzate attraverso più operazioni singolarmente pari o superiori a 1.000 euro. Anche versamenti inferiori a 10.000 euro possono destare sospetti se non coerenti con il profilo economico del cliente.

Relativamente alla tua attività devi perciò tenere presente che:

  • versamenti frequenti o di importo elevato possono destare l'attenzione degli intermediari finanziari e delle autorità competenti, soprattutto se non coerenti con il profilo economico dell'azienda;
  • operazioni frazionate che sembrano finalizzate a eludere gli obblighi di segnalazione possono essere considerate sospette e, pertanto, segnalate alla UIF;
  • la mancanza di documentazione adeguata che giustifichi la provenienza dei fondi versati può comportare ulteriori verifiche da parte dell'Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza.

Ti consigliamo perciò di:

  • documentare sempre la provenienza dei contanti versati, conservando ricevute, fatture o altri giustificativi;
  • evitare il frazionamento artificioso dei versamenti per rimanere al di sotto delle soglie di segnalazione;
  • consultare un professionista (es. commercialista o consulente fiscale) per assicurarti che le operazioni siano conformi alla normativa vigente.

Quando scattano i controlli per i versamenti in contanti?

In Italia non esiste un limite legale assoluto ai versamenti in contanti sul proprio conto corrente, ma i controlli da parte di banche e autorità possono scattare in determinate condizioni:

  • Superamento della soglia di 10.000 euro mensili
    Le banche devono inviare all'UIF una comunicazione se un soggetto (persona fisica o azienda) effettua versamenti in contanti complessivi pari o superiori a 10.000 euro in un mese solare (anche se suddivisi in più operazioni singolarmente pari o superiori a 1.000 euro),

  • Incongruenza con il profilo economico del cliente
    Anche versamenti inferiori a 10.000 euro possono generare segnalazioni se non coerenti con il reddito, la professione o l'attività dichiarata. Le banche sono obbligate a fare una valutazione del rischio su base soggettiva.

  • Versamenti frequenti o frazionati
    Frazionare versamenti in contanti per evitare soglie di segnalazione può essere interpretato come tentativo di elusione, e portare a una segnalazione di operazione sospetta (SOS).

I costi della gestione dei contanti

Secondo un'indagine del 2020 della Banca d'Italia, il costo di una transazione in contanti, pari a 0,35 euro è inferiore rispetto a quello sostenuto per i pagamenti con carta di debito (0,59 euro) o di credito (1,01 euro), che rappresentano le alternative più comuni. Tuttavia, se si considera il valore medio delle operazioni, il contante risulta più oneroso (1,8%) a causa dei significativi costi legati a:

  • Operazioni bancarie: prelievi, versamenti, bonifici
  • Investimenti in sicurezza: sistemi antifurto, casseforti, servizi di trasporto valori
  • Investimenti in apparecchiature: rilevatori di banconote false
  • Costi del personale: per il conteggio, la gestione e il trasporto del denaro
  • Costi di opportunità: legati al tempo impiegato nella gestione del contante che potrebbe essere dedicato ad altre attività.
  • Perdite dovute a furti, rapine e contraffazioni

Queste spese, spesso invisibili nella gestione quotidiana, possono accumularsi e incidere in modo rilevante sulla redditività di un'attività. A confronto, i sistemi di pagamento elettronico, pur prevedendo commissioni sulle transazioni, possono risultare più convenienti nel lungo periodo, soprattutto grazie alla diffusione di soluzioni POS a basso costo e all'integrazione con i registratori telematici. Inoltre, la tracciabilità delle operazioni riduce il rischio di errori e semplifica la rendicontazione fiscale.

Anche per questo molte attività, pur rispettando l'obbligo di accettare il contante, scelgono di promuovere metodi di pagamento tracciabili. Stripe può aiutarti con Terminal, una soluzione che unifica i pagamenti online e di persona, permettendo alle attività come la tua di accettare carte, pagamenti contactless e mobile wallet con facilità e sicurezza.

Grazie ai lettori di carte pre-certificati e alla gestione centralizzata tramite la Dashboard Stripe, puoi ridurre le complessità operative, migliorare la riconciliazione e garantire un'esperienza di pagamento fluida e moderna, liberando risorse preziose per la crescita della tua attività.

I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.

Tutto pronto per iniziare?

Crea un account e inizia ad accettare pagamenti senza la necessità di stipulare contratti o di comunicare le tue coordinate bancarie. In alternativa, contattaci per progettare un pacchetto personalizzato per la tua attività.
Terminal

Terminal

Crea un'esperienza di acquisto uniforme per tutte le interazioni con i clienti, sia online che di persona.

Documentazione di Terminal

Usa Stripe Terminal per accettare i pagamenti di persona ed estendi i pagamenti Stripe al tuo ambiente POS.