Il panorama aziendale italiano è costituito per la stragrande maggioranza da imprese di piccolissime dimensioni, le microimprese, realtà distinte dalle piccole e medie imprese. Le microimprese sono minuscole entità che esercitano un'attività economica, qualsiasi sia la forma giuridica scelta e il regime fiscale adottato. In particolare rientrano in tale categoria le attività artigianali o altri tipi di attività a titolo individuale o familiare, le società di persone e le associazioni che esercitano un'attività economica. In questo articolo scoprirai in dettaglio cosa sono le microimprese, quali sono i requisiti per essere considerate tali e che vantaggi offrono.
Contenuti dell'articolo
- Che cosa sono le microimprese
- Il bilancio delle microimprese
- Rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro
- Vantaggi delle microimprese
Che cosa sono le microimprese
Prima di approfondire che cosa sono le microimprese, è fondamentale capire l'importanza che hanno nello specifico contesto geografico; la domanda da porsi, infatti è: quante sono le microimprese in Italia? Secondo i dati di Confartigianato, le microimprese in Italia sono 4.211.615, ben il 95,1% delle imprese attive sul territorio. E non solo: anche il loro ruolo nella creazione di posti di lavoro in Italia è primario: il numero degli occupati nelle microimprese ammonta a 7.489.913, il 43,7% degli occupati delle imprese attive. Questi dati rendono l'idea di quanto sia importante questo tipo di attività economica in Italia. Ma di cosa di tratta esattamente? Qual è la definizione di microimpresa?
I requisiti per identificare un'attività come microimpresa sono riportati nella circolare 2003/361/CE, che è stata attuata in Italia con Decreto Ministeriale del 2005. Riguardano principalmente il numero di occupati e specifici limiti di bilancio per le microimprese. Ai sensi dell'articolo 2, si definisce microimpresa l'impresa che:
- ha meno di 10 occupati, e
- ha un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro.
I limiti per le microimprese relativi al numero di dipendenti e al totale del fatturato, oppure al numero di dipendenti e al totale del bilancio, sono cumulativi e devono sussistere entrambi; mentre il criterio del fatturato è alternativo a quello del bilancio.
Per quanto riguarda il calcolo del numero di dipendenti, occorre sottolineare che per dipendenti si intendono i soli lavoratori a tempo pieno. Relativamente ai lavoratori part-time, occorre fare il calcolo sulla base delle ore lavorate: a titolo esemplificativo, due dipendenti part-time che lavorano 4 ore al giorno risultano come un solo dipendente. Inoltre, non rientrano nel calcolo gli apprendisti con contratto di apprendistato e le persone con contratto di formazione o con contratto di inserimento, oltre ai dipendenti in congedo di maternità, paternità e parentali.
Le microimprese fanno parte del più grande gruppo delle Piccole e Medie Imprese (PMI), tanto che spesso capita di fare confusione tra microimprese e piccole imprese. L'importanza di questa distinzione è però fondamentale, in quanto le imposizioni fiscali, le opportunità di finanziamento e gli obblighi giuridici sono diversi. Le piccole imprese hanno infatti requisiti differenti: comprendono da 11 a 50 dipendenti e hanno un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di euro.
Il bilancio delle microimprese
Il Bilancio d'esercizio è l'insieme dei documenti contabili che un'impresa è tenuta a redigere periodicamente, ai sensi di legge, allo scopo di perseguire il principio di verità ed accertare in modo chiaro, veritiero e corretto la propria situazione patrimoniale e finanziaria. Anche le microimprese hanno l'obbligo di redigere il bilancio di esercizio che, ai sensi dell'articolo 2423 del codice civile, comma 1, è composto dai seguenti documenti:
- stato patrimoniale;
- conto economico;
- rendiconto finanziario;
- nota integrativa.
Tuttavia, una delle agevolazioni a cui le microimprese hanno accesso, se in possesso di determinati requisiti, è quella di poter redigere il bilancio in forma super abbreviata. Infatti, ai sensi dell'articolo Art. 2435-ter del codice civile, modificato dal D.Lgs. 6 settembre 2024, n. 125, le microimprese possono redigere il bilancio in forma super abbreviata se sia nel primo esercizio sia nei due successivi e consecutivi, non superano due dei seguenti limiti:
- Totale attivo dello stato patrimoniale non superiore a 220.000 euro
- Ricavi di vendite e prestazioni non superiori a 440.000 euro
- Media dei dipendenti occupati durante l'esercizio non superiore a 5
In tal caso, le microimprese sono esonerate dalla redazione:
- del rendiconto finanziario;
- della nota integrativa quando in calce allo stato patrimoniale
risultino le informazioni previste dal primo comma dell'articolo
2427, numeri 9) e 16); - della relazione sulla gestione quando in calce allo stato
patrimoniale risultino le informazioni richieste dai numeri 3) e 4)
dell'articolo 2428.
Le microimprese hanno la possibilità, e non l'obbligo, di redigere il bilancio in forma super semplificata. È importante sottolineare, tuttavia, che sebbene non sussista l'obbligo di presentare la relazione sulla gestione e la nota integrativa per le microimprese, queste sono comunque tenute a riportare alcune informazioni aggiuntive. In particolare, dovranno aggiungere l'insieme di informazioni non esplicitate nello stato patrimoniale, tra cui: le garanzie, gli impegni, le potenziali passività non presenti nello stato patrimoniale e le anticipazioni e i compensi per gli amministratori, specificando il tasso di interesse, le principali condizioni e gli importi eventualmente rimborsati. Dovranno inoltre riportare il valore delle azioni possedute sia nella società stessa sia in società che controllano direttamente o indirettamente.
Rispetto delle normative sulla sicurezza sul lavoro
Tutte le realtà imprenditoriali dove è impiegato almeno un lavoratore, e quindi anche le microimprese, devono rispettare le normative sulla sicurezza del lavoro ai sensi del testo unico in materia di sicurezza, il D. Lgs. 81/08. Ecco quali sono i principali adempimenti a cui i datori di lavoro devono ottemperare per rispettare la normativa vigente ed evitare eventuali sanzioni:
- Analisi dei rischi aziendali e stesura del documento di valutazione dei rischi (DVR). Si tratta di un documento che viene redatto per individuare i rischi e le relative misure di prevenzione per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro.
- Formazione dei lavoratori in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
- Adozione di idonei mezzi per estinguere eventuali incendi e di cassette di primo soccorso, e dotazione di idonea cartellonistica all'interno dell'azienda per permettere di individuarli con facilità.
L'impresa deve inoltre provvedere alle seguenti nomine:
- Nomina di un responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Questo può essere il datore di lavoro stesso, dopo aver seguito una specifica formazione, o un professionista esterno.
- Nomina di un rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) oppure richiesta di assegnazione del rappresentante dei lavoratori territoriale.
- Nomina di uno o più addetti al primo soccorso e di uno o più addetti alla gestione antincendio.
Se stai pensando di avviare un'attività commerciale, anche sotto forma di microimpresa, ci sono una serie di elementi da prendere in considerazione come, ad esempio, la scelta del fornitore di servizi di pagamento. Infatti, scegliere il fornitore giusto è fondamentale per poter gestire i pagamenti nel modo più semplice e veloce possibile e avere accesso ai metodi di pagamento più adatti al proprio tipo di attività. Soluzioni come Stripe Payments, con la sua suite di ottimizzazione dei pagamenti, ti consentono di accettare i pagamenti sia online che di persona in tutto il mondo, aumentare la conversione e garantire la conformità, risparmiando migliaia di ore di lavoro tecnico.
Vantaggi delle microimprese
Per queste imprese di piccolissime dimensioni può essere una sfida affrontare il mercato ad armi pari con aziende più grandi. Per questo motivo, le istituzioni nazionali e locali predispongono misure destinate proprio alle microimprese. Vediamo i principali strumenti disponibili per le microimprese in Italia:
Bandi di finanziamento a fondo perduto
Le microimprese hanno la possibilità di accedere a bandi di finanziamento a fondo perduto, cioè contributi economici che vengono concessi a una persona fisica o giuridica, senza l'obbligo di restituzione. Anche se non coprono tutte le spese, rappresentano un importante contributo per poter sostenere la propria attività.Fondo di garanzia per le PMI
Si tratta di uno strumento istituito nel 1996 dal Ministero dello Sviluppo Economico, volto a garantire l'accesso al credito da parte sia delle PMI che delle microimprese. Questi due tipi di impresa, infatti, hanno normalmente difficoltà ad accedere al credito bancario perché non dispongono di sufficienti garanzie. Il Fondo di garanzia, in pratica, è una garanzia pubblica che sostituisce quelle normalmente richieste da banche e altri istituti finanziari per ottenere un finanziamento.Microcredito
Le imprese molto piccole e costituite di recente difficilmente sono in grado di fornire alla banche solide assicurazioni sulla propria attività. Essendo appena nate, non hanno ancora un bilancio che possa attestare la loro capacità di generare ricavi. È qui che entra in gioco il microcredito, ovvero la concessione di prestiti di importo limitato ad aziende, come le microimprese, che non hanno la possibilità di avere accesso al sistema finanziario tradizionale. Le somme erogate da queste tipo di prestito per le microimprese sono di piccola entità, ma sono uno strumento importantissimo, in quanto permettono di beneficiare della garanzia offerta dal Fondo di garanzia statale, che mette a disposizione una somma di denaro in grado di garantire l'80% della somma richiesta. Dopodiché, la banca potrà eventualmente richiedere solamente una garanzia di tipo personale a copertura del 20%, senza dover dare pegno o ipoteca a garanzia.Redazione del bilancio in forma super semplificata
Come già menzionato, le microimprese hanno la possibilità di redigere il proprio bilancio in forma super semplificata, senza rendiconto finanziario, nota integrativa e relazione sulla gestione.
I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.