L'Iva a debito è un concetto fondamentale per ogni attività che opera in Italia. Si tratta dell'imposta sul valore aggiunto che le aziende riscuotono dai clienti per conto dello Stato e che devono successivamente versare all'Erario. In questo articolo scopriremo nel dettaglio il significato dell'Iva a debito, come si calcola e quali sono le modalità e le scadenze per il suo versamento.
Contenuto dell'articolo
- Che cos'è l'Iva a debito?
- Qual è la differenza tra Iva a debito e Iva a credito?
- Come calcolare l'Iva a debito?
- Aliquote Iva in Italia
- Come e quando si paga l'Iva a debito
Che cos'è l'Iva a debito?
L'Iva a debito è l'importo che un soggetto passivo Iva incassa quando vende un bene o un servizio. L'Iva riscossa si considera Iva a debito (Iva sulle vendite), in quanto il titolare di partita Iva, avendola incassata, ha un debito nei confronti dello Stato. Un esempio di Iva a debito è il seguente: se vendi una stampante per 100 euro + Iva al 22% (22 euro), i 22 euro di Iva sono chiamati Iva a debito, poiché poi questo importo andrà versato allo Stato ed è quindi considerato un debito verso di esso.
Qual è la differenza tra Iva a debito e Iva a credito?
Mentre l'Iva a debito, come abbiamo detto, è l'importo dell'Iva che incassi in qualsiasi fattura di vendita, l'Iva a credito rappresenta invece l'imposta che paghi nel momento in cui acquisti beni e servizi. Ad esempio: se acquisti una scrivania pagando 366 euro, di cui 66 euro di Iva, quest'ultimo importo è detto Iva a credito, poiché l'hai versata creando così un credito nei confronti dell'Erario.
Come calcolare l'Iva a debito?
Ti potresti chiedere: ma come si calcola l'Iva a debito? Per calcolare l'Iva e capire se tale importo è a debito o a credito, devi calcolare l'Iva derivante dagli acquisti dai fornitori (a credito) e quella derivante dalle vendite ai clienti (a debito) per il periodo di riferimento.
Ad esempio, se per il mese di febbraio hai acquistato dai fornitori prodotti per 15.000 euro + Iva al 22% e, nello stesso mese, hai venduto prodotti a clienti per 19.000 + Iva al 22%, avrai:
15.000 x 22% = 3.300 euro |
Iva a credito |
19.000 x 22% = 4.180 euro |
Iva a debito |
4.180 - 3.300 = 880 euro |
Totale Iva da versare all'Agenzia delle Entrate |
In questo caso prevale l'Iva a debito e quindi dovrai effettuare un versamento all'Agenzia delle Entrate pari a 880 euro.
Aliquote Iva in Italia
Ma quali sono le aliquote Iva in vigore in Italia? Nel 2025, l'aliquota Iva standard in Italia è del 22% e si applica alla maggior parte di beni e servizi. Tuttavia, per determinati prodotti e prestazioni sono previste aliquote Iva ridotte: del 4%, del 5% e del 10%. L'elenco completo dei beni soggetti a tali aliquote agevolate è riportato nella tabella A parte II, parte II-bis e parte III del DPR n. 633/1972.
Come e quando si paga l'Iva a debito
Dichiarazione Iva
I soggetti passivi Iva devono presentare la dichiarazione Iva annuale all'Agenzia delle Entrate, tramite cui comunicano tutte le operazioni soggette a Iva effettuate nel corso dell'anno d'imposta. Nello specifico, i contribuenti tenuti alla presentazione della dichiarazione Iva sono:
- i titolari di partita Iva, anche se non hanno effettuato operazioni imponibili nel periodo d'imposta;
- i soggetti non residenti in possesso della partita Iva, identificati direttamente o che abbiano nominato un rappresentante fiscale;
- le stabili organizzazioni di soggetti non residenti in quanto soggetti passivi ai fini Iva.
Sono esclusi, invece, i soggetti che, sebbene titolari di partita Iva, non sono tenuti, per disposizione normativa, all'adempimento, come i contribuenti che per l'anno d'imposta hanno registrato esclusivamente operazioni esenti e i contribuenti in regime forfettario o regime dei minimi.
Scadenze per la presentazione della dichiarazione annuale Iva
Se rientra tra i tuoi adempimenti, devi presentare la dichiarazione Iva annuale tramite l'apposito modello tra il 1° febbraio e il 30 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento, utilizzando i software di compilazione messi a disposizione dall'Agenzia delle Entrate, e devi trasmetterla esclusivamente online, tramite i servizi Fisconline/Entratel, direttamente o tramite intermediari abilitati (ad esempio, il tuo commercialista di fiducia).
Nel caso in cui la dichiarazione venga presentata successivamente alla scadenza, ma entro 90 giorni dalla stessa, è comunque considerata valida, ma è soggetta alle sanzioni previste dalla legge (da euro 250,00 a euro 2.000 secondo l'art. 5, comma 3, D.Lgs. n. 471/1997), a meno che il contribuente non provveda al ravvedimento operoso.
Se invece viene invitata con un ritardo superiore a 90 giorni si considera omessa, ma può comunque costituire titolo per la riscossione dell'imposta dovuta.
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Versamento dell'Iva a debito
Per effettuare la liquidazione Iva e il versamento dell'eventuale Iva a debito, occorre utilizzare il modello F24 in modalità esclusivamente telematica. Le scadenze sono diverse a seconda che i contribuenti debbano versare la liquidazione mensilmente o trimestralmente:
Per la liquidazione Iva mensile il termine di pagamento è il 16 di ogni mese.
Per la liquidazione trimestrale, il termine è il 16 del secondo mese successivo alla fine del trimestre. Le date sono quindi: il 16 maggio per il primo trimestre, il 16 agosto per il secondo trimestre, il 16 novembre per il terzo trimestre e il 16 marzo dell'anno successivo per la dichiarazione Iva annuale del quarto trimestre.
I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.