Normativa sui saldi in Italia: cosa prevede per negozi fisici ed e-commerce

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Ulteriori informazioni 
  1. Introduzione
  2. Normativa sui saldi in Italia
    1. Legge 114/1998
    2. Decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023
    3. Regolamenti regionali
  3. Panoramica dei diversi tipi di sconto
    1. Riepilogo dei diversi tipi di sconti
  4. Qual è la differenza tra saldi e vendita promozionale?
    1. I saldi sono obbligatori per i negozi?
    2. Chi decide le date dei saldi?
  5. Quando cominciano e quando finiscono i saldi: differenze tra regioni
    1. Quando iniziano i saldi per il Black Friday?
  6. Come applicare i saldi
  7. Come mostrare gli sconti
  8. Sanzioni per la violazione dei regolamenti sui saldi
  9. In che modo Stripe Checkout può essere di aiuto

I saldi di fine stagione rappresentano uno dei momenti più attesi dell'anno: sia per i consumatori, che cercano occasioni vantaggiose, sia per i commercianti, che possono incrementare le vendite e smaltire le rimanenze di magazzino. Tuttavia, i saldi non sono semplicemente una strategia commerciale libera: in Italia esiste un quadro normativo preciso che regolamenta i saldi per commercianti e negozi online. Conoscere la normativa sui saldi è essenziale per evitare sanzioni e garantire la trasparenza verso i clienti.

In questo articolo analizzeremo la normativa sui saldi in Italia, le principali leggi e le differenze tra saldi e vendite promozionali. Vedremo inoltre come i regolamenti regionali incidono sulle date di inizio e di fine dei saldi invernali ed estivi, quando iniziano i saldi online e quali obblighi hanno i negozianti. Approfondiremo anche come applicare correttamente gli sconti, come mostrare i prezzi in vetrina e quali sono le possibili sanzioni in caso di violazione della legge sui saldi.

Contenuto dell'articolo

  • Normativa sui saldi in Italia
  • Panoramica dei diversi tipi di sconti
  • Quando cominciano e quando finiscono i saldi: differenze tra regioni
  • Come applicare i saldi
  • Come mostrare gli sconti
  • Sanzioni per la violazione della normativa sui saldi
  • In che modo Stripe Checkout può aiutarti

Normativa sui saldi in Italia

Il regolamento sui saldi italiano nasce dall'esigenza di bilanciare la libertà d'impresa con la tutela del consumatore, allo scopo anche di evitare pratiche commerciali scorrette. Vediamo di seguito le principali fonti normative in materia.

Legge 114/1998

La legge 114/1998 (cosiddetta legge Bersani) ha introdotto il concetto moderno di liberalizzazione delle attività commerciali, stabilendo anche regole relative alle vendite straordinarie, come vendite di liquidazione, vendite di fine stagione e vendite promozionali. Questa legge stabilisce, relativamente ai saldi, che gli sconti di fine stagione possano essere effettuati solo in determinati periodi dell'anno, e lascia alle singole Regioni il compito di disciplinare le modalità di svolgimento, la pubblicità anche ai fini di una corretta informazione al consumatore, i periodi e la durata dei saldi.

Decreto legislativo n. 26 del 7 marzo 2023

Questo decreto recepisce la Direttiva (UE) 2019/2161, conosciuta come Direttiva Omnibus, che ha introdotto nuove regole sui saldi e maggiore trasparenza nei confronti dei consumatori. Tra le novità più rilevanti rientra l'obbligo per i commercianti di indicare il prezzo più basso applicato negli ultimi 30 giorni, quando viene comunicato uno sconto. Questo punto è cruciale sia per chi gestisce saldi online, sia per chi allestisce il negozio per i saldi.

Regolamenti regionali

In Italia sono le Regioni ad avere competenza sulle date di inizio e fine dei saldi. Ciò significa che il periodo in cui iniziano i saldi invernali o estivi varia da regione a regione, sebbene negli ultimi anni ci sia stato un tentativo di uniformazione a livello nazionale

Panoramica dei diversi tipi di sconto

Non tutti gli sconti sono saldi. Di seguito, vediamo le differenze tra i diversi tipi di sconto:

  • Saldi di fine stagione: sono i più attesi dai consumatori e coincidono con i periodi ufficiali stabiliti dal regolamento sui saldi, cioè i saldi invernali e i saldi estivi. Hanno una durata limitata e vengono regolamentati da normative regionali precise. Possono esserti utili per liberare il magazzino e aumentare i volumi di vendita in poche settimane.

  • Vendite promozionali: sono ribassi applicabili in qualsiasi periodo dell'anno, con maggiore libertà per i commercianti. L'unico limite imposto dalla normativa sui saldi è che le vendite promozionali non possono essere effettuate nei 30 giorni che precedono i saldi di fine stagione. Sono spesso utilizzate per lanciare nuovi prodotti o attirare clienti in periodi di bassa stagione.

  • Black Friday e Cyber Monday: non rientrano nei saldi di fine stagione, ma sono ormai eventi commerciali consolidati anche in Italia. Si tratta di campagne promozionali globali che permettono sconti significativi per un periodo molto breve, generalmente uno o due giorni. Per molti e-commerce, questi eventi generano picchi di traffico paragonabili ai saldi ufficiali.

  • Vendite sottocosto: sono regolamentate dal DPR n. 218 del 6 aprile 2001 (Regolamento recante disciplina delle vendite sottocosto), che attua quanto previsto dall'art. 15 del D.Lgs. 114/1998. Le vendite sottocosto si possono applicare solo a determinate condizioni, ad esempio per smaltire rimanenze o prodotti obsoleti. Richiedono spesso una comunicazione preventiva al Comune e non possono essere utilizzate liberamente come una promozione; ad esempio, possono essere effettuate solo tre volte nel corso dell'anno e ogni vendita sottocosto non può avere una durata superiore a dieci giorni. Sono una leva forte ma rischiosa, perché incidono direttamente sui margini di guadagno.

Riepilogo dei diversi tipi di sconti

Tipologia

Normativa di riferimento

Caratteristiche principali

Saldi di fine stagione

D.Lgs. 114/1998 + regolamenti regionali

Periodi fissati dalle Regioni, obbligo di indicare prezzo originale e sconto

Vendite promozionali

Regolamenti regionali

Possibili tutto l’anno, escluse le 4 settimane prima dei saldi

Black Friday / Cyber Monday

Nessuna normativa specifica (pratiche promozionali libere)

Eventi di marketing globali, non equiparati ai saldi

Vendite sottocosto

D.Lgs. 114/1998, art. 15 + DPR 218/2001

Max 3 periodi/anno, 10 giorni, previa comunicazione al Comune

Qual è la differenza tra saldi e vendita promozionale?

La principale differenza riguarda la regolamentazione:

  • I saldi di fine stagione (saldi invernali e saldi estivi) hanno un calendario stabilito dalle Regioni e seguono regole precise: durata, comunicazione dei prezzi e modalità di pubblicità.

  • Le vendite promozionali sono invece libere, ma non possono svolgersi nei 30 giorni che precedono i saldi.

Ecco un esempio pratico: se un negozio di abbigliamento a Milano decide di fare sconti a novembre, può promuoverli come vendite promozionali. Ma a dicembre, nei 30 giorni precedenti l'inizio dei saldi invernali, non può più farli. Da gennaio invece può applicare i saldi di fine stagione seguendo le regole per i saldi.

I saldi sono obbligatori per i negozi?

No, i saldi non sono obbligatori per legge. In quanto commerciante, puoi decidere liberamente se partecipare o meno ai saldi di fine stagione. Tuttavia, se scegli di aderire, devi rispettare il regolamento sui saldi previsto dalla normativa nazionale e dai regolamenti regionali: indicare con trasparenza i prezzi, rispettare le date stabilite e seguire le regole di comunicazione degli sconti. La maggior parte dei negozi fisici e degli e-commerce partecipa, in quanto i saldi rappresentano un'importante leva di marketing e un'occasione per attrarre nuovi clienti.

Chi decide le date dei saldi?

Le date dei saldi in Italia sono decise a livello regionale; in particolare è il Decreto Legislativo 114/1998 (Legge Bersani), art. 15, comma 3, che attribuisce alle Regioni la competenza per fissare le date di inizio e fine dei saldi di fine stagione. Le Regioni emettono leggi o delibere regionali che stabiliscono localmente queste date, rispettando le direttive generali e la durata media prevista.

Quando cominciano e quando finiscono i saldi: differenze tra regioni

In Italia, le date dei saldi sono fissate a livello regionale e valgono sia per i negozi fisici sia per gli e-commerce. Se hai un e-commerce, i saldi online devono seguire le stesse regole e le stesse date stabilite dalle Regioni, senza eccezioni: questo significa che le vendite digitali devono rispettare il calendario della Regione in cui ha sede legale la tua attività. Non è quindi possibile avviare saldi online in anticipo rispetto ai saldi "fisici".

Per quanto riguarda il calendario, le Regioni italiane comunicano le date dei saldi di anno in anno, solitamente dopo la conclusione della stagione precedente. Per esempio, le date dei saldi invernali 2025 sono state rese note soltanto a dicembre 2024, mentre quelle estive 2025 sono state confermate solo a luglio 2025. In linea con questa tempistica, per conoscere le date precise dei saldi 2026 bisognerà attendere la fine del 2025 e i primi mesi del 2026, quando le singole Regioni emaneranno i propri calendari.

Nel frattempo, restano valide le regole generali che orientano ogni anno i saldi stagionali:

  • I saldi invernali iniziano quasi sempre il primo giorno feriale antecedente l'Epifania; (spesso un giovedì o un venerdì di inizio gennaio) e durano in media tra le 6 e le 8 settimane; possono esserci eccezioni locali come per la regione autonoma della Valle d'Aosta o le Province autonome di Trento e Bolzano.

  • I saldi estivi partono di norma il primo sabato di luglio e hanno una durata media di 60 giorni, salvo eccezioni locali. Anche in questo caso, le Province autonome di Trento e Bolzano hanno maggiore autonomia e possono fissare periodi diversi rispetto al resto d'Italia.

Quando iniziano i saldi per il Black Friday?

Secondo la tradizione importata dagli Stati Uniti, la data di inizio del Black Friday corrisponde al quarto venerdì di novembre: per il 2025 è il 28 novembre. Tuttavia, il Black Friday non ha una data di inizio fissata dalla normativa italiana: non è un periodo regolamentato come i saldi invernali o estivi.

Come applicare i saldi

Per sapere come applicare i saldi in modo corretto, devi seguire alcune regole stabilite per i negozianti, che valgono sia per i punti vendita fisici sia per gli e-commerce.

  • Comunica l'avvio dei saldi al Comune (obbligo previsto in alcune regioni): questo serve a garantire tracciabilità e correttezza verso i consumatori. In altri territori, invece, non è richiesta comunicazione formale, ma solo il rispetto delle date fissate.

  • Esponi i prezzi in modo chiaro: la normativa sui saldi impone di indicare sempre il prezzo originario, la percentuale di sconto e il nuovo prezzo scontato. Dal 2023, con l'entrata in vigore della Direttiva Omnibus, il prezzo di riferimento deve essere il più basso praticato nei 30 giorni precedenti lo sconto.

  • Osserva la durata limitata: i saldi devono rispettare le date ufficiali stabilite dal regolamento sui saldi regionale, senza possibilità di proroghe arbitrarie da parte del singolo negozio.

  • Attieniti al divieto di vendite promozionali nei 30 giorni precedenti: questa regola serve a evitare che i clienti vengano confusi da ribassi "anticipati" rispetto ai saldi di fine stagione.

Per gli e-commerce valgono le stesse regole: i saldi online devono coincidere con quelli fissati dalla Regione di riferimento e devono riportare in modo trasparente i prezzi e le percentuali di sconto. È buona prassi inserire banner dedicati, landing page chiare e filtri di ricerca per facilitare l'esperienza d'acquisto del cliente. Ti consigliamo inoltre di offrire al cliente il metodo di pagamento che preferisce. Infatti secondo un sondaggio di Stripe l'86% dei consumatori europei ha affermato che probabilmente abbandonerebbe il carrello se il metodo di pagamento preferito non fosse disponibile.

Come mostrare gli sconti

La normativa sui saldi impone trasparenza per quanto riguarda le modalità in cui vengono mostrati gli sconti. Le regole principali sono le seguenti:

  • Cartellino dei prezzi: ogni prodotto deve riportare il prezzo originale barrato, la percentuale di sconto e il prezzo finale.

  • Prezzo di riferimento: dal 2023, grazie al recepimento della Direttiva Omnibus, il prezzo di riferimento deve essere il più basso applicato nei 30 giorni precedenti.

  • Comunicazioni pubblicitarie: è vietato usare diciture ingannevoli come ad esempio "tutto al 70%" se tale sconto non è applicato a tutta la merce.

Inoltre, devi sapere come allestire in modo corretto una vetrina per i saldi, che è parte integrante della strategia: prepara vetrine chiare, disponi i prezzi in modo leggibile e usa messaggi coerenti che rafforzano la fiducia del cliente. Le stesse regole valgono anche online per banner e landing page dei saldi.

Sanzioni per la violazione dei regolamenti sui saldi

In caso di mancato rispetto delle regole sui saldi, puoi incorrere in sanzioni amministrative pecuniarie secondo quanto previsto dall'art. 22 della Legge 114/1998 (Legge Bersani). Le violazioni possono comportare multe da circa 516 € a 3.098 €, con riduzioni nel caso di pagamento immediato che possono limitare la sanzione a circa 1.032 euro.

Le maggiori irregolarità che solitamente danno luogo a sanzioni includono:

  • esporre merce in saldo senza cartellino che riporti il prezzo pieno, la percentuale di sconto e il prezzo finale;

  • effettuare saldi fuori dal periodo legale previsto dalla Regione;

  • non separare i prodotti scontati da quelli a prezzo pieno

  • offrire al consumatore indicazioni poco visibili o utilizzare pubblicità ingannevole.

Le Regioni possono prevedere fasce di sanzione diverse entro i limiti indicati, ma il range rimane sostanzialmente invariato

In aggiunta, la Direttiva Omnibus, recepita nel D.Lgs n. 26/2023, ha introdotto l'art. 17-bis del Codice del Consumo, Anche in questo caso, la violazione comporta l'applicazione di sanzioni amministrative pecuniarie da 516 € fino a 3.098 €; in presenza di pratiche commerciali scorrette rilevanti si possono applicare anche le norme contro le pratiche commerciali sleali.

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