Codice destinatario per la fatturazione elettronica in Italia: cosa c'è da sapere

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Ulteriori informazioni 
  1. Introduzione
  2. Che cos’è il codice destinatario per la fatturazione elettronica
    1. È possibile recapitare una fattura elettronica senza codice destinatario?
    2. Cosa succede se sbagli a inserire il codice destinatario SDI?
  3. Il codice destinatario per le fatture verso privati
  4. Il codice destinatario per i clienti esteri
  5. Come ottenere il codice destinatario se hai un’attività
  6. Dove trovare il codice destinatario di un cliente
  7. Differenze tra codice univoco e codice destinatario

La fatturazione elettronica è ormai diventata obbligatoria per la maggior parte delle attività in Italia. Per poter emettere una fattura di questo tipo occorre avere a disposizione un software o un servizio web apposito, nonché essere in possesso di determinati dati tra cui la ragione sociale, l'indirizzo, il numero di partita Iva e il codice destinatario della ditta: quest'ultimo è uno dei pochi elementi che differenzia la fattura elettronica da quella cartacea. In questo articolo scopriremo che cos'è il codice destinatario, a che cosa serve, dove trovare il codice destinatario di un cliente e come ottenere il proprio.

Contenuti dell'articolo

  • Che cos'è il codice destinatario per la fatturazione elettronica
  • Il codice destinatario per le fatture verso privati
  • Il codice destinatario per i clienti esteri
  • Come ottenere il codice destinatario se hai un'attività
  • Dove trovare il codice destinatario di un cliente
  • Differenze tra codice univoco e codice destinatario

Che cos'è il codice destinatario per la fatturazione elettronica

Il codice destinatario è un codice alfanumerico di 7 cifre che viene anche chiamato codice destinatario SdI o codice SdI, in riferimento al Sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate. Serve per recapitare correttamente una fattura elettronica a un operatore economico privato (professionista o impresa). Il codice destinatario, infatti, identifica il software o il servizio web utilizzato dal destinatario della fattura e permette a quest'ultimo di ricevere le fatture direttamente sul proprio gestionale di fatturazione elettronica.

È possibile recapitare una fattura elettronica senza codice destinatario?

È comunque possibile inviare una fattura elettronica nei seguenti modi:

  • Inserendo l'indirizzo PEC se conosciuto: nel compilare la fattura, dovrai inserire nel campo "Codice Destinatario" il valore "0000000" e nel campo "PEC Destinatario" l'indirizzo PEC del cliente. Se non sei a conoscenza dell'indirizzo PEC, puoi consultare il portale INI-PEC, in cui è possibile risalire all'indirizzo PEC di imprese e professionisti inserendo altri dati noti del cliente.

  • Inserendo il codice destinatario 0000000, qualora il cliente sia una persona fisica e non sia in possesso di un indirizzo telematico (PEC o Codice Destinatario). In questo caso dovrai ricordare al cliente che la fattura elettronica è visualizzabile nella sua area riservata "Consultazione" del portale "Fatture e Corrispettivi (Fatture e Corrispettivi)" dell'Agenzia delle Entrate.

Cosa succede se sbagli a inserire il codice destinatario SDI?

In questo caso, se hai inserito correttamente il codice fiscale o la Partita Iva del tuo cliente, questo potrà comunque ricevere la fattura ma, invece di visualizzarla nel proprio software gestionale, potrà recuperarla nella propria area personale sul portale "Fatture e Corrispettivi".

Il codice destinatario per le fatture verso privati

I consumatori privati senza partita Iva non sono tenuti a dotarsi né di codice destinatario né di indirizzo PEC. Ecco quindi come emettere una fattura elettronica senza codice destinatario per i privati:

  • Inserisci nel campo del codice destinatario il codice convenzionale "0000000" (sette zeri).
  • Lascia vuoto il campo della partita Iva, in quanto il cliente non ne è provvisto; compila invece solo il campo del codice fiscale.
  • Lascia vuoto il campo dell'indirizzo di posta certificata (PEC).

Dopodiché il Sistema di interscambio recapita la fattura elettronica al consumatore, che potrà visualizzarla nella sua area riservata sul sito web dell'Agenzia delle Entrate. A quel punto dovrai:

  • comunicare al cliente che può visualizzare la fattura elettronica nella sua area riservata sul sito web dell'Agenzia delle Entrate;
  • consegnare al cliente una copia informatica o analogica della fattura (una stampa su carta o una fattura inviata tramite email, ad esempio in formato pdf).

Il codice destinatario per i clienti esteri

Per quanto riguarda i clienti esteri, sia che si tratti di operatori economici che privati senza partita Iva, e sia che si trovino all'interno dell'Unione europea o in un Paese extra UE, occorre indicare il seguente codice destinatario: XXXXXXX (sette volte X).

È importante sottolineare, inoltre, che le fatture elettroniche in formato XML non verranno consegnate direttamente al cliente, in quanto residente all'estero. Quindi, in questo caso, è sempre necessario inviare una copia cartacea o digitale della fattura.

La gestione del processo di fatturazione può essere complessa per la tua attività, soprattutto man mano che cresce. Alcuni strumenti ti aiutano ad automatizzare questo processo come, ad esempio, Stripe Invoicing, una piattaforma di fatturazione globale e scalabile con cui puoi creare e inviare sia le fatture per i pagamenti una tantum che ricorrenti, senza scrivere una sola riga di codice. Con Stripe Invoicing puoi risparmiare tempo e ricevere pagamenti più velocemente (l'87% delle fatture Stripe viene incassato entro 24 ore). E, grazie alla collaborazione con partner terzi, puoi utilizzare Stripe Invoicing anche se hai l'obbligo di fatturazione elettronica.

Come ottenere il codice destinatario se hai un'attività

Se hai un'attività che è soggetta all'obbligo di ricevere fatture in formato elettronico, probabilmente ti chiederai dove puoi trovare il tuo codice destinatario. Questo codice viene assegnato ai software o servizi web con un canale telematico accreditato presso l'Agenzia delle Entrate per l'invio e la ricezione delle fatture elettroniche. Il codice viene quindi rilasciato dall'azienda che mette a disposizione il software o il servizio per la fatturazione elettronica.

Una volta ricevuto il codice destinatario, è opportuno comunicarlo tempestivamente al cassetto fiscale dell'Agenzia delle Entrate accedendo all'area "Fatture e Corrispettivi" alla voce "Registrazione dell'indirizzo telematico dove ricevere tutte le fatture elettroniche". In tal modo l'Agenzia delle Entrate potrà recapitare correttamente la fattura emessa tramite il software di fatturazione elettronica anche nel caso in cui manchi il codice destinatario o sia stato inserito in modo errato.

Dove trovare il codice destinatario di un cliente

È sempre buona norma ricordarsi di richiedere il codice destinatario ai clienti, se non da loro comunicato in precedenza. In alternativa, se hai una partita Iva puoi consultare il sito "Fatture e Corrispettivi" dell'Agenzia delle Entrate e accedere con SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale), CIE o CNS. Dopodiché, devi effettuare la procedura per creare una nuova fattura, inserire la partita Iva del cliente e, dopo avere fatto clic su "Recupera Dati Anagrafici e di Registrazione", il software richiamerà in automatico i dati del tuo cliente in base alle informazioni presenti in anagrafe tributaria, e quindi anche il codice destinatario.

Differenze tra codice univoco e codice destinatario

Oltre al codice destinatario per l'invio e la ricezione delle fatture elettroniche tra privati, esiste un altro codice chiamato codice univoco per la fatturazione elettronica. Il codice univoco e il codice destinatario sono la stessa cosa? La risposta è no: il codice univoco serve per le fatture elettroniche verso la Pubblica Amministrazione e si tratta di una sequenza alfanumerica di 6 caratteri che identifica in modo univoco un ufficio specifico dell'Amministrazione Pubblica. Viene anche definito codice univoco d'ufficio o codice IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni).

Il codice univoco consente al Sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate di individuare il corretto ente pubblico a cui è destinata una fattura elettronica e di indirizzarla correttamente. Allo stesso ente pubblico possono essere associati più codici univoci che corrispondono a diversi uffici dello stesso ente pubblico. Il codice univoco nella fattura elettronica è obbligatorio e va inserito in corrispondenza del codice destinatario.

Riassumiamo quindi le principali differenze tra il codice univoco e il codice destinatario:

Differenze principali tra codice univoco e codice destinatario - Il codice univoco e il codice destinatario si differenziano per i casi d'uso, la lunghezza, l'univocità, la possibilità di sostituzione con l'indirizzo PEC e l'obbligatorietà.
  • Il codice destinatario riguarda le fatture B2B o B2C (quindi tra soggetti privati), mentre il codice univoco quelle per la Pubblica Amministrazione.
  • Il codice destinatario è composto da sette caratteri alfanumerici, mentre il codice destinatario da sei.
  • Il codice destinatario può anche essere sostituito dall'indirizzo PEC, mentre non è così per il codice univoco.
  • Il codice destinatario non è un codice univoco, in quanto non identifica una singola azienda ma l'intermediario scelto dalle imprese per ricevere le fatture elettroniche (software gestionale o per la fatturazione elettronica). Diverse attività possono quindi avere lo stesso codice in quanto utilizzano lo stesso software.
  • A differenza del codice univoco, il codice destinatario non è obbligatorio in quanto un'impresa potrebbe optare per la ricezione della fattura elettronica tramite PEC oppure per la consultazione delle fatture tramite il portale Fatture e Corrispettivi del sito dell'Agenzia delle Entrate.

I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.

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