Che cos'è e come funziona il concordato preventivo biennale

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Ulteriori informazioni 
  1. Introduzione
  2. Che cos’è il concordato preventivo biennale
  3. Chi può accedere
  4. Come aderire al concordato preventivo biennale
    1. Come compilare il quadro LM, sezione IV del modello Redditi PF 2024
    2. Come compilare il modello CPB 2024/2025
  5. Cause di esclusione
  6. Cessazione del concordato preventivo biennale
  7. Decadenza del concordato preventivo biennale

Nell'ambito della lotta all'evasione fiscale, il Governo italiano ha ideato un nuovo strumento, il concordato preventivo biennale, con lo scopo di recuperare più gettito possibile, incoraggiando l'adempimento spontaneo dei contribuenti di piccole dimensioni agli obblighi dichiarativi. Il concordato costituisce un nuovo approccio fiscale che mira a promuovere la collaborazione tra Fisco e partite Iva. In questo articolo scoprirai che cos'è il concordato preventivo biennale, chi può accedere e come aderire.

Contenuto dell'articolo

  • Che cos'è il concordato preventivo biennale
  • Chi può accedere
  • Come aderire al concordato preventivo biennale
  • Cause di esclusione
  • Cessazione del concordato preventivo biennale
  • Decadenza del concordato preventivo biennale

Che cos'è il concordato preventivo biennale

Il concordato preventivo biennale è uno strumento volto a favorire la collaborazione tra i contribuenti e il Fisco e che incoraggia l'adempimento spontaneo degli obblighi dichiarativi. Si tratta di una sorta di accordo tra l'Agenzia delle Entrate e il contribuente titolare di partita Iva, in base al quale l'Agenzia effettua una proposta di pagamento delle imposte ai contribuenti basandosi sui dati in proprio possesso. In pratica, accettando il concordato, per due anni il contribuente paga le imposte non in base ai propri guadagni, ma in base alla stima dell'Agenzia delle Entrate.

Il concordato preventivo biennale è stato introdotto dal Authorizedecreto legislativo n. 13 del 12 febbraio 2024 e successivamente modificato con il decreto legislativo 108/2024, noto come "Decreto correttivo al Concordato preventivo biennale", che è entrato in vigore il 6 agosto 2024.

Chi può accedere

Possono accedere al concordato preventivo biennale nel 2024 le seguenti categorie di contribuenti:

Come aderire al concordato preventivo biennale

I contribuenti forfettari interessati possono calcolare la propria proposta di concordato compilando i campi presenti nel quadro LM del modello Redditi PF 2024 (anno d'imposta 2023) tramite il servizio RedditiOnline oppure tramite l'applicativo della dichiarazione precompilata.

I contribuenti Isa, invece, possono utilizzare il software "Il tuo ISA 2024 CPB" per calcolare il proprio indice sintetico di affidabilità (Isa) e per concordare il reddito di lavoro autonomo o d'impresa e la base imponibile Irap per gli anni 2024 e 2025.

Per quando riguarda la data di scadenza per l'adesione al concordato, è possibile fare riferimento a questa pagina del Ministero dell'Economia e delle Finanze.

Come compilare il quadro LM, sezione IV del modello Redditi PF 2024

Per effettuare il calcolo della proposta di concordato preventivo biennale (CPB), i soggetti che applicano il regime forfettario devono compilare i campi della sezione IV del quadro LM del modello Redditi PF, in particolare i righi da LM60 a LM64.

Barrando la casella del rigo LM60 il contribuente conferma di non avere debiti tributari ovvero, nel rispetto dei termini previsti per aderire al concordato preventivo, di aver estinto quelli d'importo complessivamente pari o superiori a 5.000 euro.

Nel rigo LM61 occorre confermare l'assenza di qualsiasi delle cause di esclusione all'accesso del concordato preventivo biennale. Nel rigo LM62 va indicato il codice corrispondente agli eventi straordinari individuati dal decreto ministeriale, mentre nel rigo LM63 è riportato il reddito proposto al contribuente ai fini del CPB per il periodo d'imposta 2024. Infine, barrando la casella nel rigo LM64, il contribuente dichiara di accettare la proposta di CPB per il periodo d'imposta 2024.

Come compilare il modello CPB 2024/2025

I contribuenti ISA devono compilare il modello CPB 2024/2025 nelle sezioni relative a: condizioni di accesso, dati contabili, indicazione dell'imponibile ai fini della proposta e infine all'accettazione della proposta.

Barrando la casella al rigo P01 il contribuente dichiara di avere i requisiti per accedere al concordato preventivo biennale. Al rigo P02 e al rigo P03 occorre confermare, rispettivamente, l'assenza di cause di esclusione e il codice relativo a eventuali eventi straordinari. Per quanto riguarda i dati contabili, nel rigo P04 si devono inserire il reddito di impresa o da lavoro autonomo e nel rigo P05 la produzione netta ai fini IRAP.

Nella terza sezione, Proposta CPB, occorre riportare gli imponibili sui quali verranno calcolate le imposte da pagare nel 2024 e 2025 e riguardano esclusivamente l'attività ordinaria, escludendo plusvalenze, minusvalenze, sopravvenienze, determinate tipologie di partecipazioni azionarie o societarie. Infine, barrando la casella al rigo P10, il contribuente dichiara la sua volontà di accettare la proposta del concordato.

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Il 17 settembre 2024 l'Agenzia delle Entrate ha pubblicato la circolare n.18/E in cui fornisce indicazioni sulle regole specifiche del concordato preventivo biennale per i forfettari e per i contribuenti che applicano gli indici sintetici di affidabilità.

Cause di esclusione

L'articolo 11 del Decreto Legge n.13/2024 stabilisce che restano esclusi dalla possibilità di accedere al concordato preventivo biennale i contribuenti per i quali sussiste anche solo una delle seguenti cause di esclusione:

  • Mancata presentazione della dichiarazione dei redditi in relazione ad almeno uno dei tre periodi d'imposta precedenti a quelli di applicazione del concordato.
  • Sussistenza di debiti tributari o previdenziali superiori a 5.000 euro con riferimento al periodo di imposta precedente a quelli a cui si riferisce la proposta di concordato. I debiti oggetto di rateazione o sospensione non concorrono al limite di 5.000 euro.
  • Condanna per i reati tributari di cui al Dlgs. 74/2000 (dichiarazione fraudolenta mediante fatture false o mediante altri artifici, dichiarazione infedele o omessa, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di documenti contabili, omesso versamento di ritenute certificate, omesso versamento IVA, indebita compensazione, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte).
  • Condanna per uno dei seguenti reati: false comunicazioni sociali, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio commessi negli ultimi tre periodi d'imposta antecedenti a quelli di applicazione del concordato.

Inoltre, il decreto correttivo al concordato preventivo biennale ha introdotto nuove cause di esclusione che riguardano contribuenti titolari di partita Iva che:

  • nel periodo d'imposta precedente hanno conseguito redditi esenti, esclusi o non concorrenti alla base imponibile superiori al 40 per cento del reddito derivante dall'esercizio di attività d'impresa, arti e professioni;
  • hanno aderito al regime forfettario per il primo periodo d'imposta oggetto del concordato.

Cessazione del concordato preventivo biennale

L'articolo 21 del decreto stabilisce alcune situazioni che inficiano l'efficacia del concordato, in quanto modificano in modo sostanziale i presupposti dell'accordo stesso. Ecco quali sono:

  • Cessazione dell'attività
  • Modifica dell'attività nel corso del biennio del concordato rispetto a quella esercitata nel periodo d'imposta precedente il biennio stesso. Per i contribuenti forfettari non avviene la cessazione se alla nuova attività si applicano i medesimi coefficienti di redditività previsti ai fini della determinazione del reddito. Per i contribuenti ISA, la cessazione non si verifica se per le nuove attività è prevista l'applicazione del medesimo indice sintetico di affidabilità fiscale.
  • Presenza di circostanze eccezionali, individuate con decreto del Ministro dell'Economia e delle Finanze, che determinano minori redditi effettivi o minori valori della produzione netta effettivi, eccedenti la misura del 30 per cento rispetto a quelli oggetto del concordato
  • Per i contribuenti ISA, l'adesione al regime forfettario
  • Per i contribuenti ISA, la realizzazione, durante il primo periodo d'imposta oggetto di concordato, di operazioni di fusione, scissione, conferimento ovvero modifica della compagine sociale con riferimento a società o associazioni di cui all'articolo 5 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917
  • Superamento del limite dei ricavi in misura superiore al 50 per cento

Decadenza del concordato preventivo biennale

L'articolo 22 del decreto precisa le cause di decadenza del concordato, che cessa di produrre effetto per entrambi i suoi periodi d'imposta nei casi in cui:

  • a seguito di accertamento, nei periodi di imposta oggetto del concordato, o in quello precedente, risulti l'esistenza di attività non dichiarate (o l'inesistenza o l'indeducibilità di passività dichiarate), per un importo superiore al 30% dei ricavi dichiarati;
  • a seguito di dichiarazione dei redditi integrativa, i dati e le informazioni dichiarate dal contribuente determinano una quantificazione diversa dei redditi (o del valore della produzione netta), rispetto a quelli in base ai quali è avvenuta l'accettazione della proposta di concordato;
  • nella dichiarazione dei redditi sono indicati dati non corrispondenti a quelli comunicati ai fini della definizione della proposta di concordato;
  • si verifichi una delle cause di esclusione menzionate sopra.

Nel caso di decadenza dal concordato restano dovute le imposte e i contributi determinati tenendo conto del reddito concordato se maggiore di quello effettivamente conseguito.

I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.

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