Fatture di piccolo importo

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Ulteriori informazioni 
  1. Introduzione
  2. Che cos’è una fattura di piccolo importo?
    1. Quale deve essere il valore netto massimo di una fattura di piccolo importo?
  3. Perché esistono le fatture di piccolo importo?
  4. Quando vengono utilizzate le fatture di piccolo importo?
  5. Quali informazioni deve contenere una fattura di piccolo importo?
  6. Cosa va considerato per le ricevute di spese di intrattenimento?
  7. Quando non è possibile utilizzare una fattura di piccolo importo?
  8. Cos’altro va considerato per le fatture di piccolo importo?

Nell'ambito delle attività quotidiane, sarebbe difficile predisporre per ogni piccola somma una fattura standard contenente tutte le informazioni richieste dall'art. 14, par. 4 dell'UStG, a causa dell'elevato carico amministrativo che questo comporta. È qui che entrano in gioco le fatture di piccolo importo. Scopri in questo articolo in cosa consistono, in quali situazioni possono essere utilizzate e cosa le differenzia dalle fatture standard.

Contenuto dell'articolo

  • Che cos'è una fattura di piccolo importo?
  • Perché esistono le fatture di piccolo importo?
  • Quando vengono utilizzate le fatture di piccolo importo?
  • Quali informazioni deve contenere una fattura di piccolo importo?
  • Cosa va considerato per le ricevute di spese di intrattenimento?
  • Quando non è possibile utilizzare una fattura di piccolo importo?
  • Cos'altro va considerato per le fatture di piccolo importo?

Che cos'è una fattura di piccolo importo?

Una fattura di piccolo importo è una fattura del valore massimo di 250 euro. Contiene meno informazioni rispetto alle fatture standard, poiché i requisiti legali applicabili sono inferiori. Le fatture di piccolo importo possono essere sotto forma di scontrini di cassa, conti di ristoranti, spese di intrattenimento o anche ricevute di bar o negozi.

Quale deve essere il valore netto massimo di una fattura di piccolo importo?

Per le fatture di piccolo importo il limite massimo di 250 euro si applica all'importo lordo. È necessario prestare attenzione a questo al momento della preparazione delle fatture. Con un'aliquota fiscale del 19%, il valore netto massimo è di 210,08 euro e il valore dell'imposta è di 39,92 euro. Se si applica l'IVA al 7%, sarà possibile fatturare il valore netto massimo di 233,63 euro (con 16,36 euro come valore dell'imposta).

Perché esistono le fatture di piccolo importo?

Le fatture di piccolo importo sono state introdotte legalmente allo scopo di semplificare le procedure di pagamento. Riducono gli oneri amministrativi non necessari, soprattutto per le attività di commercio al dettaglio che elaborano ogni giorno grandi volumi di acquisti. Preparare ogni volta una fattura dettagliata richiederebbe troppo tempo e impegno. La semplificazione introdotta dalle fatture di piccolo importo serve innanzitutto a facilitare il lavoro per il venditore o l'azienda di fatturazione.

Tuttavia, anche la controparte ne trae vantaggio. Le transazioni sono più semplici e gli acquisti possono essere completati più rapidamente. Con le fatture di piccolo importo, chi beneficia di detrazione IVA può calcolare autonomamente l'imposta corrispondente e includerla nella dichiarazione IVA anticipata.

Il valore lordo massimo per le fatture di piccolo importo è stato adeguato più volte nel corso degli anni in linea con l'inflazione generale. Il 1° gennaio 2007 il limite massimo è stato innalzato da 100 a 150 euro. Dieci anni dopo è stato fissato l'importo attuale di 250 euro.

Quando vengono utilizzate le fatture di piccolo importo?

Le fatture di piccolo importo vengono utilizzate principalmente per le attività che elaborano frequentemente pagamenti di valore modesto.

Esempi nel settore del commercio al dettaglio:

  • Supermercati
  • Profumerie
  • Farmacie
  • Ferramenta
  • Negozi di elettronica
  • Stazioni di servizio
  • Negozi di abbigliamento
  • Negozi di giocattoli
  • Negozi di fotografia
  • Fioristi

Esempi nel settore dei servizi:

  • Attività artigianali
  • Compagnie di taxi
  • Panetterie
  • Saloni di parrucchiere
  • Servizi di pulizia
  • Copisterie
  • Librerie

Esempi nel settore dell'ospitalità:

  • Ristoranti
  • Bar
  • Caffetterie
  • Gelaterie
  • Punti vendita di cibo da asporto
  • Posti di ristoro

Quali informazioni deve contenere una fattura di piccolo importo?

Esistono diversi requisiti legali per le fatture. Il paragrafo 14 (4) della legge sull'IVA stabilisce esattamente quali informazioni devono essere presenti in una fattura. Inoltre, il regolamento di applicazione dell'IVA (UStDV) indica quali informazioni sono obbligatorie su una fattura di piccolo importo e quali invece non lo sono. Non sono ad esempio necessarie informazioni sul destinatario della fattura. Questo perché, nel commercio al dettaglio, gli scontrini di cassa vengono solitamente stampati senza un nome o un indirizzo, con un notevole risparmio di tempo e impegno. Non è richiesto nemmeno un numero di serie della fattura.

Ai sensi della Sezione 33 dell'UStDV, le fatture di piccolo importo devono contenere le seguenti informazioni obbligatorie:

  • Nome e indirizzo dell'emittente della fattura
  • Data di emissione della fattura
  • Designazione del prodotto o servizio
  • Quantità di prodotto o tipologia e portata del servizio
  • Importo netto
  • Aliquota e importo dell'imposta
  • Importo lordo
  • Eventuale nota aggiuntiva con riferimento alla legge sulle piccole attività

Fattura standard

Una fattura standard deve contenere anche altre informazioni che sono non richieste su una fattura di piccolo importo, tra cui:

  • Identificativo fiscale dell'emittente
  • Numero di partita IVA dell'emittente
  • Nome e indirizzo del destinatario della fattura
  • Numero di serie della fattura
  • Data e ora di erogazione del servizio

Sebbene non siano obbligatorie, in una fattura standard sono solitamente incluse anche le seguenti informazioni:

  • Coordinate bancarie
  • Scadenza del pagamento
  • Informazioni di contatto
  • Eventuale nota aggiuntiva in riferimento agli obblighi del destinatario in materia di conservazione dei documenti

Le attività possono emettere le fatture di piccolo importo e quelle standard autonomamente oppure attraverso un fornitore di servizi di pagamento certificato come Stripe. I fornitori di servizi di pagamento forniscono una fatturazione automatizzata, che permette di risparmiare tempo e di ridurre al minimo il rischio di errori.

Cosa va considerato per le ricevute di spese di intrattenimento?

Le ricevute per spese di intrattenimento inferiori a 250 euro, ad esempio per pranzi di lavoro, costituiscono fatture di piccolo importo. Tali ricevute devono tuttavia essere emesse in modo completo e corretto per essere riconosciute come spese legittime dall'ufficio tributario. In caso contrario, le spese di intrattenimento non potranno essere compensate e l'imposta applicabile non sarà rimborsata. Le ricevute relative a spese di intrattenimento devono contenere le seguenti informazioni:

  • Nome e indirizzo del ristorante
  • Data del pasto di lavoro
  • Dettaglio dei piatti e delle bevande con i relativi prezzi
  • Aliquota e importo dell'imposta
  • Nomi delle persone presenti
  • Breve descrizione dell'occasione
  • Mancia
  • Data e ora
  • Firma

Quando non è possibile utilizzare una fattura di piccolo importo?

Anche se viene rispettato il limite di 250 euro, non sempre è possibile emettere una fattura di piccolo importo. Un'eccezione è rappresentata dai trasporti e dagli ordini postali transfrontalieri. Ad esempio, in caso di vendita di prodotti all'estero, la Sezione 3 della legge sull'IVA (UStG) vieta l'emissione di fatture di piccolo importo. Questa disposizione si applica anche alle forniture intracomunitarie ai sensi della Sezione 6a dell'UStG, nonché alle forniture e ai servizi soggetti a inversione contabile in base alla Sezione 13b della stessa legge. Quest'ultimo caso si applica quando il pagamento dell'IVA non ricade sull'azienda che fornisce il servizio, ma sul destinatario dello stesso.

La legge vieta inoltre l'emissione di più fatture di piccolo importo per un unico servizio. In altre parole, non è consentito dividere l'importo di una fattura su più fatture di piccolo importo. Ad esempio, un'azienda non può emettere tre fatture da 100 euro ciascuna per un unico prodotto o servizio. In questi casi, le tre fatture separate sono considerate un'unica fattura e i relativi importi vengono consolidati. L'ammontare complessivo di 300 euro supera così i 250 euro, ovvero il valore massimo consentito per una fattura di piccolo importo.

Cos'altro va considerato per le fatture di piccolo importo?

Per prodotti e servizi di valore inferiore a 250 euro è possibile, ma non è obbligatorio, emettere fatture di piccolo importo. Esiste infatti sempre la possibilità di emettere fatture standard. Indipendentemente dall'opzione scelta, è essenziale che siano incluse tutte le informazioni obbligatorie.

Non è necessario, e nemmeno consigliabile, fornire su una fattura di piccolo importo più informazioni di quelle richieste dalla legge. Ad esempio, lasciare vuoto il campo del destinatario è assolutamente accettabile, mentre inserirlo in modo errato potrebbe impedire al destinatario di detrarre la relativa imposta.

Per le attività dotate di sistemi o registratori di cassa elettronici, la normativa sull'applicazione dell'IVA rende obbligatoria l'emissione in qualsiasi momento di copie delle fatture di piccolo importo, compresi gli scontrini "riproducibili da registri digitali non modificabili" (UStAE 14b.1). Per le fatture è previsto un periodo di conservazione standard di 10 anni.

Chi riceve una fattura di piccolo importo dovrebbe verificarne immediatamente la completezza e l'esattezza. Poiché normalmente sul documento non è specificato il destinatario, spesso non è possibile sollevare obiezioni in un secondo momento. Inoltre, nel corso di audit aziendali vengono frequentemente sottoposte a controlli accurati le fatture in entrata di piccolo importo, in particolare quelle di ammontare vicino al limite massimo. Se le fatture non sono corrette, ma sono già state inviate all'ufficio tributario ai fini dell'IVA, è possibile incorrere in costose sanzioni. In linea generale, è consigliabile pagare le fatture di piccolo importo tramite carta anziché in contanti. In questo modo è facile dimostrare che non è stata detratta alcuna imposta al momento della transazione. Chi tratta fatture di piccolo importo dovrebbe assicurarsi che la propria contabilità sia gestita correttamente.

Nel caso di prodotti o servizi di valore superiore a 250 euro, la legge prevede che i destinatari abbiano sempre diritto di ricevere regolare fattura. Se questo diritto viene rivendicato, un'attività non può semplicemente emettere una fattura di piccolo importo.

I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.

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