Il Piano Transizione 4.0 si inserisce nel più ampio contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il programma del governo italiano per gestire i fondi del NextGenerationEU, lo strumento dell'Unione europea per favorire la ripresa economica in seguito alla pandemia. Fanno parte del PNRR svariate misure in diversi ambiti, dalla transizione digitale a quella ecologica, dalla sanità alla scuola, dai trasporti alla giustizia. Il Piano Transizione 4.0 ha la finalità di incentivare le aziende italiane a compiere investimenti nella direzione della transizione digitale, per modernizzarsi e aumentare la propria competitività sul mercato. In questo articolo vedremo in dettaglio che cos'è il Piano Transizione 4.0, a chi si rivolge e che cosa può finanziare.
Contenuti dell'articolo
- Che cos'è il Piano Transizione 4.0
- A chi si rivolge
- Che cosa può finanziare
- Come presentare la domanda per le agevolazioni del Piano Transizione 4.0
Che cos'è il Piano Transizione 4.0
Il Piano Nazionale Transizione 4.0 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy è stato introdotto dalla legge di Bilancio 2020 (L. n. 160/2019) allo scopo di supportare le aziende italiane manifatturiere nella trasformazione digitale. Sostituisce le misure del Piano Impresa 4.0 (iperammortamento e superammortamento) con un sistema di crediti di imposta forniti alle aziende che intendono investire in determinati ambiti per aumentare la propria competitività e aggiornarsi dal punto di vista tecnologico.
Il piano nasce inizialmente per fornire incentivi alle aziende per gli investimenti in tre categorie principali:
- Beni materiali e immateriali
- Ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica
- Formazione
Il Piano Transizione 4.0 ha predisposto uno stanziamento di 13,381 miliardi di euro a cui si aggiungono 5,08 miliardi del Fondo complementare.
Obbligo di comunicazione ex ante ed ex post
Fino all'entrata in vigore del Decreto Legge 39 del 29 marzo 2024, per gli imprenditori che intendessero accedere al credito d’imposta nell’ambito del Piano Nazionale Transizione 4.0, la compensazione del credito d’imposta scattava automaticamente con la compilazione del modello F24 una volta accertato il possesso dei requisiti di legge. All’azienda rimaneva come unico onere una comunicazione annuale ex post. Tuttavia, se non veniva rispettato questo requisito, non erano previste sanzioni.
Dopo l'entrata in vigore del Decreto Legge 39, il 30 marzo 2024, gli imprenditori che intendono avvalersi del credito d'imposta dovranno comunicare preventivamente in via telematica l’ammontare complessivo degli investimenti, la presunta ripartizione negli anni del credito e la relativa fruizione. È inoltre obbligatoria la comunicazione ex post una volta completati gli investimenti al fine di aggiornare le informazioni comunicate in via preventiva.
A chi si rivolge
Possono accedere al credito d'imposta del bonus Transizione 4.0 tutte le imprese residenti nel territorio italiano incluse le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, indipendentemente dalla natura giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione, dal regime contabile e dal sistema di determinazione del reddito ai fini fiscali. Sono quindi incluse anche le piccole e medie imprese, precedentemente escluse da tali tipologie di sgravi fiscali.
Sono escluse le imprese in stato di liquidazione volontaria, fallimento, liquidazione coatta amministrativa, concordato preventivo senza continuità aziendale, altra procedura concorsuale. Sono inoltre escluse le imprese destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’articolo 9, comma 2, del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231.
Per usufruire del beneficio, inoltre, le imprese richiedenti devono rispettare le normative sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ed essere in regola con gli obblighi di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.
Che cosa può finanziare
Il credito d'imposta viene riconosciuto con aliquote diverse a seconda della categoria di beni di cui si vogliono compensare i costi. Si sottolinea che il Piano Transizione 4.0 dal 2023 è stato depotenziato con incentivi ridotti o in alcuni casi azzerati, come nel caso del credito d'imposta per la Formazione 4.0. Nell'ambito del Piano Transizione 4.0 nel 2024 è possibile accedere al credito d'imposta per gli investimenti in beni strumentali materiali e immateriali tecnologicamente avanzati e per gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica. Vediamoli di seguito in dettaglio.
Acquisto di beni strumentali materiali tecnologicamente avanzati
Si tratta principalmente di macchinari il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti. Tali beni sono elencati in modo esaustivo nell'allegato A della legge 11 dicembre 2016, n. 232. Per il periodo d'imposta dal 2023 al 2025 l'aliquota per il credito d'imposta viene determinata come segue:
- Il 20% dei costi ammissibili per la quota di investimenti sino a 2,5 milioni di euro;
- Il 10% dei costi ammissibili per la quota di investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro;
- Il 5% dei costi ammissibili per la quota di investimenti tra 10 e 20 milioni di euro;
- Il 5% dei costi ammissibili per la quota di investimenti superiore a 10 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro, qualora si tratti di investimenti inclusi nel PNRR, diretti alla realizzazione di obiettivi di transizione individuati con Decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, di concerto con il Ministro della transizione ecologica e con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Acquisto di beni strumentali immateriali tecnologicamente avanzati
Si tratta principalmente dei software necessari alla connessione e alla gestione dei macchinari. Una lista completa è disponibile nell'allegato B della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (come integrato dall'articolo 1, comma 32, della legge 27 dicembre 2017, n. 205).
L'aliquota per il credito d'imposta per il 2024 è del 15% (e scenderà al 10% nel 2025) del costo, con limite massimo dei costi ammissibili pari a 1 milione di Euro.
Investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica
Per quanto riguarda il credito d'imposta per questo settore di investimenti, si possono distinguere le seguenti sottocategorie di attività, ciascuna con una specifica aliquota per il credito d'imposta:
Attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico e tecnologico
Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2022 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2031, l'aliquota per il credito d'imposta riconosciuto è del 10%, con limite massimo annuale di 5 milioni di euro.Attività di innovazione tecnologica
Si tratta di attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati. Dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino al periodo d'imposta in corso al 31 dicembre 2025, l'aliquota per il credito d'imposta riconosciuto è del 5%, con limite massimo annuale di 2 milioni di euro.Attività di innovazione tecnologica 4.0 e green
Si tratta di attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0. L'aliquota per il credito d'imposta, dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, è pari al 5%, con limite massimo annuale di 4 milioni di euro.Attività di design e ideazione estetica
Si tratta di attività finalizzate a innovare in modo significativo i prodotti dell’azienda sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali (linee, contorni, colori, struttura superficiale, ornamenti, ecc). L'aliquota per il credito d'imposta, dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2023 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2025, è pari al 5%, con limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
Come presentare la domanda per le agevolazioni del Piano Transizione 4.0
Per la richiesta di compensazione del credito d’imposta nell'ambito del bonus Transizione 4.0, a partire dal 18 maggio 2024 occorre utilizzare esclusivamente la nuova funzionalità semplificata con cui è anche possibile inviare il modulo tramite portale sul sito web del GSE. Una volta effettuata la registrazione all’Area Clienti, l’utente potrà accedere all’applicazione "Transizione 4.0 - Accedi ai questionari", selezionare la tipologia di investimenti e compilare in pochi passaggi il modulo per la compensazione dei crediti d’imposta. Non è più possibile inviare i modelli di comunicazione tramite PEC.
Per i beni di costo unitario superiore ai 300 mila euro, è obbligatorio ottenere una perizia asseverata da parte di un ingegnere o un perito industriale, oppure un attestato di conformità rilasciato da un ente accreditato. Per importi inferiori è invece sufficiente un’autodichiarazione, corredata da un’analisi tecnica, che riporti i requisiti tecnici 4.0 e che rechi la firma del legale rappresentante dell'azienda.
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