Ammortamento: come le attività in Germania possono ammortizzare in maniera adeguata

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Ulteriori informazioni 
  1. Introduzione
  2. Che cos’è l’ammortamento?
  3. Quali asset è possibile ammortizzare?
  4. Che cos’è l’ammortamento a quote costanti?
  5. Che cos’è l’ammortamento a quote decrescenti?
    1. È possibile modificare metodo di ammortamento?
  6. Quali altre forme di ammortamento esistono?
  7. Come viene calcolato l’ammortamento?

Lavoratori autonomi, titolari di attività e liberi professionisti hanno la responsabilità di tenere correttamente la contabilità della propria attività. Quando si parla di pianificazione e gestione finanziaria, l'ammortamento delle immobilizzazioni riveste un ruolo di particolare importanza. In questo articolo spiegheremo cos'è l'ammortamento e quali asset possono essere ammortizzati. Esamineremo inoltre i diversi metodi di ammortamento e spiegheremo come calcolarlo.

Contenuto dell'articolo

  • Che cos'è l'ammortamento?
  • Quali asset è possibile ammortizzare?
  • Che cos'è l'ammortamento a quote costanti?
  • Che cos'è l'ammortamento a quote decrescenti?
  • Quali altre forme di ammortamento esistono?
  • Come viene calcolato l'ammortamento?

Che cos'è l'ammortamento?

In Germania, l'ammortamento viene indicato con l'acronimo AfA (Absetzung für Abnutzung), che sta per "deduzione per usura". Strumento di particolare importanza nel campo del diritto tributario, l'ammortamento viene utilizzato per calcolare vari tipi di reddito e rendite. Le attività e i lavoratori autonomi possono utilizzare il concetto di ammortamento per dedurre dalle tasse costi di acquisizione particolarmente elevati per un periodo di tempo prolungato. La Sezione 7 della Legge tedesca sull'imposta sul reddito (EStG) stabilisce che i costi di acquisizione e produzione di un asset possono essere distribuiti su tutto il periodo della relativa vita utile, a condizione che si preveda di utilizzare l'asset per più di un anno. I costi di questi beni, definiti anche "immobilizzazioni", non sono quindi deducibili in un'unica soluzione una tantum, ma vengono presi in esame a scaglioni annuali. In questo modo il valore dell'asset viene "azzerato" nel bilancio fiscale in ragione del naturale processo di usura di ogni asset, che conduce a una graduale perdita di valore nel tempo.

Le attività possono quindi utilizzare l'ammortamento per ridurre i profitti imponibili e diminuire il carico fiscale, in modo da conseguire una maggiore liquidità. È quindi importante sapere quali asset possono essere ammortizzati, in quale arco temporale e con quale metodo.

Quali asset è possibile ammortizzare?

Gli asset acquistati o prodotti devono soddisfare quattro condizioni per poter essere ammessi all'ammortamento: devono superare un limite minimo di costo (vedere il capitolo sui metodi di ammortamento), devono essere di ausilio alle attività per generare reddito, la loro vita utile deve essere superiore a un anno e devono perdere valore nel tempo a causa dell'usura. Tre tipi di asset soddisfano queste condizioni:

  • Asset materiali ammortizzabili mobili: questa categoria include, ad esempio, attrezzature e sistemi operativi collegati costantemente a terra, nonché macchine, strumenti, attrezzature aziendali, sistemi informatici e veicoli.

  • Asset materiali ammortizzabili immobili: questa categoria include edifici (o parti indipendenti di edifici) e strutture esterne, quali accessi stradali, cortili, cancelli o recinzioni presenti sulla proprietà di un'attività. I terreni devono essere invece indicati separatamente dagli edifici e dalle strutture esterne che si trovano al loro interno. Questo perché il terreno non è considerato soggetto a usura e non può essere quindi ammortizzato.

  • Asset ammortizzabili intangibili: questa categoria comprende oggetti non fisici sotto forma di diritti e valori, tra cui, ad esempio, valore aziendale, marchi di fabbrica, brevetti o licenze, processi produttivi, diritti d'autore, diritti di consegna e di opzione e persino software. Gli asset intangibili, tuttavia, possono essere ammortizzati solo se sono stati acquistati dall'attività e sono palesemente soggetti a una progressiva perdita di valore, non se sono stati creati dall'attività stessa.

Che cos'è l'ammortamento a quote costanti?

Il metodo di ammortamento più comune è quello a quote costanti. In base a questo metodo, l'asset viene ammortizzato a scaglioni annuali regolari (Sezione 1 dell'Articolo 7 dell'EStG). I costi di acquisizione o di produzione vengono quindi distribuiti uniformemente su tutta la vita utile dell'asset. Ad esempio, un frigorifero o un banco di vendita acquistato dall'attività è ammortizzabile in 10 anni. In questo caso, quindi, l'ammortamento annuale è pari al 10% del valore di acquisto iniziale.

È importante sottolineare che, nell'anno di acquisto, l'ammortamento può essere effettuato solo pro rata. In pratica, se l'acquisto è stato effettuato a luglio, l'attività potrà dedurre solo metà dell'importo di ammortamento annuale. Ad esempio, immaginiamo che il 1° luglio 2024 un'attività acquisti una macchina tritadocumenti per 600 euro. A norma di legge, per questo prodotto è prevista una vita utile di sei anni, da cui si desume un ammortamento annuale di 100 euro. Tuttavia, dato che nel 2024 il tritadocumenti viene utilizzato soltanto per sei mesi, potranno essere dedotte le spese operative solo per un periodo di sei mesi. In questo modo, l'ammortamento risulta di 50 euro nel 2024 e di 100 euro l'anno tra il 2025 e il 2029, mentre nel 2030 potranno essere dedotti i 50 euro rimanenti dall'anno di acquisto.

In teoria, l'ammortamento a quote costanti può essere applicato a tutti i tipi di asset, mentre nella pratica viene comunemente utilizzato per gli asset intangibili, per gli asset materiali mobili e per gli asset materiali immobili, come gli edifici. A parte alcune eccezioni, in questi casi si applica una vita utile presunta di 50 anni e l'ammortamento annuale è pari al 2% dei costi.

Che cos'è l'ammortamento a quote decrescenti?

Il secondo metodo di ammortamento disponibile è quello a quote decrescenti (Sezione 2 dell'Articolo 7 dell'EStG). Il legislatore ha introdotto l'ammortamento a quote decrescenti per un periodo limitato durante la pandemia COVID-19 allo scopo di fornire alle attività un sostegno economico per nuovi investimenti. È limitato ai beni materiali mobili. La differenza tra l'ammortamento a quote decrescenti e quello a quote costanti risiede nell'importo annuale dovuto. Nell'ammortamento a quote decrescenti, l'importo annuale non è sempre lo stesso, ma viene calcolato come percentuale del valore contabile residuo dell'anno precedente. In altre parole, l'importo è più alto nel primo anno di ammortamento, per poi diminuire progressivamente di anno in anno. Come disposizione speciale, l'ammortamento a quote decrescenti veniva applicato inizialmente solo agli asset acquistati o prodotti tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2022. Con il Growth Opportunities Act, tuttavia, l'ammortamento a quote decrescenti è stato reintrodotto per il periodo compreso tra il 1° ottobre 2023 e il 31 dicembre 2024.

Per calcolarlo, si considera nell'anno di acquisto o produzione un valore pari a 2,5 volte quello dell'ammortamento a quote costanti. L'importo, tuttavia, è limitato al 25% del costo dell'asset. Recuperando l'esempio precedente, l'ammortamento annuale a quote costanti per il tritadocumenti era di 100 euro. Se si moltiplica ora questo importo per 2,5, si ottiene un risultato di 250 euro. Tuttavia, dato che il valore non può essere superiore al 25% del costo dell'asset, il primo importo annuo completo sarà di 150 euro. Nel secondo anno di ammortamento, l'importo rimanente (450 euro) verrà considerato come valore di partenza. Calcolando il 25% di 450 euro, nel secondo anno si avrebbe quindi un ammortamento di 112,50 euro.

L'ammortamento a quote decrescenti presenta alcuni vantaggi, come quello di riflettere il declino del valore di un asset in modo più realistico rispetto all'ammortamento a quote costanti. Veicoli, beni materiali e attrezzature tecniche, ad esempio, subiscono generalmente una perdita di valore maggiore nei primi anni di utilizzo. L'ammortamento a quote decrescenti può quindi riflettere questa usura in modo più efficace. Un importo annuale più elevato nei primi anni, inoltre, può tradursi in un reddito imponibile inferiore, ovvero in una minore imposizione fiscale per l'attività.

È possibile modificare metodo di ammortamento?

In linea di principio, se un'attività ha scelto l'ammortamento a quote costanti per un asset, non potrà passare successivamente all'ammortamento a quote decrescenti. Può invece passare in qualsiasi momento dall'ammortamento a quote decrescenti a quello a quote costanti. In ogni caso, per portare a termine correttamente l'ammortamento di un asset, è necessario aver adottato il metodo a quote costanti almeno nell'ultimo anno di ammortamento. In alcuni casi, tuttavia, può essere conveniente per un'attività passare dall'ammortamento a quote decrescenti a quello a quote costanti anche prima dell'ultimo anno.

Quali altre forme di ammortamento esistono?

Oltre all'ammortamento a quote costanti e a quello a quote decrescenti, esiste anche l'ammortamento straordinario, che può essere applicato ad asset mobili e immobili in caso di usura straordinaria. Può essere utilizzato, ad esempio, in circostanze eccezionali come alluvioni o incendi, ma anche in caso di evoluzioni impreviste delle tendenze di moda o gusto che hanno un impatto diretto sul bene.

In presenza di asset con bassi costi di acquisto o di produzione, può essere inoltre applicabile l'ammortamento di asset a basso valore. Gli asset mobili con un valore inferiore a 250 euro, infatti, vengono dedotti in un'unica soluzione una tantum, anziché essere ripartiti su più anni. Per gli asset di valore compreso tra 251 e 800 euro, le attività possono invece scegliere di dedurli immediatamente o come voce onnicomprensiva. Gli asset, infatti, possono essere riuniti in una voce onnicomprensiva di un valore complessivo fino a 1.000 euro.

Dal 2021, le attività hanno la facoltà di scegliere quando si tratta di hardware e software: possono ammortizzare l'hardware o il software a quote costanti nell'arco di tre anni oppure, come nel caso di asset di scarso valore, ammortizzarli immediatamente come unica soluzione nell'anno di acquisto. Questa possibilità di scelta ha origine da nuova normativa che fissa a un anno la vita utile di PC, notebook, stampanti e programmi informatici, a condizione che i dispositivi o le licenze siano stati acquistati dopo il 1° gennaio 2021. I costi sono irrilevanti e possono anche superare il limite di 800 euro previsto per la deduzione immediata di asset di scarso valore.

Come viene calcolato l'ammortamento?

L'ammortamento viene calcolato sulla base delle tabelle di ammortamento fornite dal Ministero delle Finanze tedesco. Le tabelle di ammortamento delineano la normale vita utile degli asset non utilizzati in un settore specifico. La normale vita utile viene definita come il numero di anni su cui si estende l'usura o la riduzione di valore di un asset prima che questo debba essere normalmente sostituito o rinnovato. Determina inoltre il numero di anni di ammortamento di un asset.

Si presume, ad esempio, che un telefono cellulare abbia una vita utile di cinque anni, mentre un televisore, un monitor o una macchina fotografica abbia una vita utile di sette anni. Il contributo annuo per l'ammortamento a quote costanti di uno di questi dispositivi, ipotizzando un prezzo di acquisto di 1.000 euro, viene calcolato dividendo 1.000 per cinque o sette, ottenendo così un ammortamento annuale a quote costanti, rispettivamente, di 200 o 142,85 euro.

Esempi di normale vita utile

Risorsa
Vita utile
Sistemi fotovoltaici 20 anni
Magazzino a campate alte 15 anni
Rimorchio 12 anni
Arredamento da ufficio 13 anni
Seghe di tutti i tipi (fisse) 14 anni
Seghe di tutti i tipi (mobili) 8 anni
Computer mainframe 7 anni
Registratore di cassa 6 anni
Stampante 3 anni

Le attività devono calcolare correttamente l'ammortamento, scegliere il metodo di ammortamento migliore e registrare con precisione tutte le informazioni pertinenti nell'ambito delle pratiche contabili. Questo aspetto è particolarmente importante per consentire all'attività di trarre vantaggio dalle agevolazioni fiscali e fornire una rappresentazione realistica del valore dell'attività. Per informazioni più dettagliate sulla contabilità delle attività, visitare il portale delle risorse Stripe. Se desideri conoscere i servizi di supporto professionale a cui puoi accedere per i tuoi processi finanziari, contatta il nostro team commerciale.

I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.

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