Che cos'è e come funziona la Digital Tax in Italia

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Ulteriori informazioni 
  1. Introduzione
  2. La Digital Tax in Italia
    1. Che cos’è la tassa sui servizi digitali?
    2. Come si calcola l’importo della Web Tax
  3. Chi deve pagare la Digital Tax
    1. Esclusioni dalla Digital Tax
  4. Adempimenti relativi alla Digital Tax
    1. Dichiarazione annuale
    2. Scadenze e modalità di pagamento della Digital Tax
    3. Codici tributo per pagare la Digital Tax con il modulo F24
  5. Territorialità della Digital Tax in Italia

La Digital Tax in Italia è un'imposta introdotta per regolamentare la tassazione dei servizi digitali offerti dalle aziende operanti nel Paese. Se hai un'attività che fornisce servizi digitali in Italia o stai pensando di avviarne una, è importante conoscere le informazioni necessarie per rimanere conforme alla normativa. In questo articolo scoprirai che cos'è la Digital Tax in Italia, chi deve pagarla, quali sono i servizi interessati dall'imposta e quali gli adempimenti per chi è tenuto a pagarla.

Contenuto dell'articolo

  • La Digital Tax in Italia
  • Chi deve pagare la Digital Tax
  • Adempimenti relativi alla Digital Tax
  • Territorialità della Digital Tax in Italia

La Digital Tax in Italia

Le grandi aziende tecnologiche e le piattaforme digitali italiane o straniere attive in Italia sono tenute al pagamento dell'imposta sui servizi digitali, chiamata anche Digital Service Tax, Digital Tax o Web Tax. Ma vediamo di che cosa si tratta esattamente.

Che cos'è la tassa sui servizi digitali?

La Digital Service Tax è un'imposta sui ricavi derivanti dalla fornitura di servizi digitali, come, ad esempio, la pubblicità online, i servizi legati alle piattaforme di e-commerce e quelli di streaming. È stata introdotta dall'art. 1 commi. 35-50 della Legge 145/2018 e si applica con un'aliquota del 3%.

L'obiettivo di questa imposta è quello di allinearsi con le iniziative legislative internazionali, come quelle promosse dall'OCSE, allo scopo di evitare che le grandi aziende globali che ottengono ricavi da servizi digitali eludano le tasse nei Paesi in cui operano.

Come si calcola l'importo della Web Tax

L’importo dell'imposta si ottiene applicando l’aliquota del 3% ai ricavi imponibili. A tale scopo si considerano i corrispettivi percepiti nel corso dell’anno fiscale. Come specificato al comma 39 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2019, i ricavi imponibili sono determinati al lordo dei costi sostenuti per la fornitura dei servizi digitali e al netto dell'Iva e di altre imposte indirette.

Chi deve pagare la Digital Tax

Per individuare i soggetti passivi d'imposta della Digital Tax, bisogna fare riferimento al comma 37 dell'art. 1 della Legge 145/2018 in cui si specifica che l'imposta si applica ai ricavi derivanti dalla fornitura dei seguenti servizi:

  • Veicolazione di pubblicità mirata agli utenti tramite piattaforme digitali (siti web, applicazioni, software)
  • Messa a disposizione di interfacce digitali multilaterali che consentono interazioni tra utenti, anche al fine di facilitare la fornitura diretta di beni o servizi (come social network o marketplace)
  • Trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall'utilizzo di un'interfaccia digitale

Inoltre, le regole per determinare chi deve pagare la Digital Tax in Italia sono state recentemente modificate dalla Legge di Bilancio 2025. Vediamo che cosa è cambiato.

Chi paga la Web Tax?

Prima delle modifiche all'art. 1, co. 36 Legge n. 145/2018, apportate dalla Legge di Bilancio 2025

Dopo le modifiche all'art. 1, co. 36 Legge n. 145/2018, apportate dalla Legge di Bilancio 2025

Gli esercenti attività d'impresa che realizzavano in Italia ricavi derivanti dai servizi digitali sopra menzionati erano tenuti al pagamento della Digital Tax se nel corso dell'anno precedente avevano realizzato, congiuntamente:

  • un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni di euro, ovunque nel mondo, singolarmente o a livello di gruppo;
  • un ammontare di ricavi derivanti da servizi digitali realizzati in Italia almeno pari a 5,5 milioni di euro.

Gli esercenti attività d'impresa che realizzano in Italia ricavi derivanti dai servizi digitali sopra menzionati sono tenuti al pagamento della Digital Tax se nel corso dell'anno precedente hanno realizzato:

  • un ammontare complessivo di ricavi non inferiore a 750 milioni di euro, ovunque nel mondo, singolarmente o a livello di gruppo.

Viene meno quindi il requisito della realizzazione di ricavi pari ad almeno 5,5 milioni di euro ottenuti da servizi digitali erogati in Italia.

Esclusioni dalla Digital Tax

L'art. 1 co. 37-bis della legge 145/2018 prevede apposite esclusioni riferite a specifiche prestazioni di servizi come, ad esempio:

  • la vendita diretta di beni e servizi (e-commerce);
  • la fornitura di beni o servizi ordinati attraverso il sito web del fornitore di quei beni e servizi, quando il fornitore non svolge funzioni di intermediario;
  • la messa a disposizione di un'interfaccia digitale il cui scopo esclusivo o principale è quello di fornire agli utenti, da parte del soggetto che gestisce l'interfaccia stessa, contenuti digitali, servizi di comunicazione o servizi di pagamento.

Adempimenti relativi alla Digital Tax

Se la tua attività rientra tra quelle tenute al pagamento della Digital Tax, devi fare attenzione a una serie di adempimenti relativi a questa imposta. Vediamo quali sono.

Dichiarazione annuale

Prima di tutto, entro il 30 giugno di ogni anno devi inviare, in modalità telematica, la dichiarazione relativa all'ammontare dei ricavi percepiti nell'anno solare precedente. A tale scopo occorre utilizzare il modello DST disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate, che può essere presentato direttamente oppure tramite intermediari (ad esempio il tuo commercialista di fiducia).

Scadenze e modalità di pagamento della Digital Tax

Dopodiché, devi assicurarti di rispettare le scadenze. La Legge di Bilancio ha apportato delle modifiche anche in termini di tempistiche e modalità di pagamento della Digital Tax. Fino al 2024 l'imposta doveva essere pagata in un'unica soluzione entro il 16 maggio dell'anno successivo a quello in cui sorge il presupposto d'imposta. Dopo la modifica, il versamento deve essere effettuato, sempre tramite modello F24, in due soluzioni:

  • un acconto, pari al 30% dell'imposta dovuta per l'anno solare precedente, entro il 30 novembre dell'anno in cui sorge il presupposto d'imposta;
  • il saldo, entro il 16 maggio dell'anno successivo.

Codici tributo per pagare la Digital Tax con il modulo F24

Per pagare la Web Tax, sul modello F24 occorre utilizzare i seguenti codici tributo, stabiliti dalla risoluzione n. 14/E del 1° marzo 2021 dell'Agenzia delle Entrate:

  • 2700 IMPOSTA SUI SERVIZI DIGITALI – articolo 1, commi da 35 a 50, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e s.m.;
  • 2701 IMPOSTA SUI SERVIZI DIGITALI – articolo 1, commi da 35 a 50, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e s.m. - INTERESSI;
  • 2702 IMPOSTA SUI SERVIZI DIGITALI – articolo 1, commi da 35 a 50, della legge 30 dicembre 2018, n. 145, e s.m. - SANZIONE.

Restare al passo con le regole fiscali in continua evoluzione può essere una sfida per la tua attività. Strumenti come Stripe Tax ti permettono di calcolare e riscuotere le imposte e presentare dichiarazioni fiscali per tutti i pagamenti in una sola integrazione.

Territorialità della Digital Tax in Italia

La territorialità della Web Tax dipende dall'ubicazione geografica dell'utente, indipendentemente da dove si trovi l'azienda fornitrice di servizi digitali. L'imposta si applica quindi solo se l'utente si trova in Italia, non se è ubicato all'estero. La posizione geografica dell'utente può essere determinata tramite l'indirizzo IP o altri sistemi di geolocalizzazione, in conformità con le normative sulla protezione dei dati personali.

I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.

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