In che modo si può richiedere il regime di piccolo imprenditore in Germania

  1. Introduzione
  2. Che cosè il regime di piccolo imprenditore?
    1. Qual è la differenza tra un piccolo imprenditore e una piccola impresa?
  3. Come richiedere il regime di piccolo imprenditore?
  4. È possibile effettuare un passaggio retroattivo al regime di piccolo imprenditore?
  5. Come si può passare al regime di piccolo imprenditore in modo retroattivo?
    1. Quali casi particolari vanno considerati nel passaggio al regime di piccolo imprenditore?
  6. Esempio di domanda per passare al regime di piccolo imprenditore

In Germania le attività con volumi di vendita ridotti possono usufruire del regime di piccolo imprenditore e beneficiare del minor carico amministrativo che questo comporta. Questo articolo illustrerà in cosa consiste il regime di piccolo imprenditore e come è possibile richiederlo. Esploreremo anche la possibilità di effettuare un passaggio retroattivo dalla tassazione standard alla quella di piccolo imprenditore e spiegheremo come farlo. Alla fine dell'articolo abbiamo incluso anche un esempio di lettera che si può utilizzare per comunicare una variazione all'ufficio tributario.

Contenuto dell'articolo

  • Che cos'è il regime di piccolo imprenditore?
  • Come richiedere il regime di piccolo imprenditore?
  • È possibile effettuare un passaggio retroattivo al regime di piccolo imprenditore?
  • Come si può passare al regime di piccolo imprenditore in modo retroattivo?
  • Esempio di domanda per passare al regime di piccolo imprenditore

Che cos'è il regime di piccolo imprenditore?

Il regime di piccolo imprenditore è una normativa speciale che prevede sgravi amministrativi e fiscali per le attività con bassi volumi di vendita. In sostanza, le attività in Germania sono obbligate ad addebitare l'imposta sul valore aggiunto (IVA) sui loro prodotti e servizi, ma hanno la possibilità di chiedere l'esenzione da tale obbligo grazie al regime di piccolo imprenditore. Per poter beneficiare di tale regime il fatturato annuo di un'attività relativo all'anno precedente non deve superare i 22.000 euro e quello previsto per l'anno in corso non deve superare i 50.000 euro. Tali requisiti sono stabiliti nella Sezione 19 della legge sull'IVA (UStG). Per le attività che non sono costituite il 1° gennaio, tali limiti si applicano su base proporzionale nell'anno di costituzione. Ad esempio, se l'attività inizia a operare il 1° luglio, le vendite totali per il resto dell'anno non devono superare gli 11.000 euro.

Il regime di piccolo imprenditore è particolarmente adatto per fondatori, microimprese e lavoratori autonomi. Non è però mai obbligatorio: qualunque attività con vendite al di sotto del limite può avvalersi di questo regime, ma non è costretta a farlo. Richiedere il regime di piccolo imprenditore, e quindi l'esenzione IVA, ridurrà il lavoro amministrativo perché non si dovrà presentare alcuna dichiarazione anticipata dell'IVA, ma significa anche non poter ottenere il rimborso dell'imposta a monte da parte dell'ufficio tributario.

Qual è la differenza tra un piccolo imprenditore e una piccola impresa?

Esiste una chiara distinzione tra un piccolo imprenditore e una piccola impresa. Quest'ultima è un'attività commerciale che non necessita di iscrizione al Registro delle imprese tedesco e non è soggetta alle disposizioni del Codice commerciale tedesco (HGB), a condizione che abbia vendite annuali inferiori a 600.000 euro o profitti inferiori a 60.000 euro. Una piccola impresa è limitata a piccoli operatori economici, mentre i piccoli imprenditori possono essere operatori commerciali, liberi professionisti o dipendenti del settore agricolo e forestale. Tuttavia, anche gli operatori di piccole imprese possono usufruire del regime di piccolo imprenditore.

Come richiedere il regime di piccolo imprenditore?

Chiunque desideri avvalersi del regime di piccolo imprenditore e registrare una piccola impresa deve informare gli uffici competenti della propria decisione. Per le attività in fase di avvio e che si prevede già non supereranno il limite di fatturato annuo esistono due opzioni: da un lato si può informare l'ufficio tributario della propria intenzione di utilizzare il regime di piccolo imprenditore nel modulo di registrazione fiscale. Se l'attività è stata appena fondata, è anche possibile aggiungere una nota corrispondente al momento della sua registrazione.

È tuttavia possibile richiedere il regime di piccolo imprenditore anche quando l'attività è già pienamente operativa. A tal fine è sufficiente una lettera informale all'ufficio tributario competente, facendo riferimento alla sezione 19 dell'UStG (vedi sotto). L'ufficio tributario provvederà quindi a verificare se l'attività soddisfa i requisiti e ad approvare la richiesta. Il regime di piccolo imprenditore non è mai applicato in automatico, indipendentemente dal fatturato annuo: deve essere scelto e richiesto in modo proattivo.

È possibile effettuare un passaggio retroattivo al regime di piccolo imprenditore?

In linea di principio, si può decidere di richiedere il regime di piccolo imprenditore in qualsiasi momento, sia alla costituzione dell'attività sia in una fase successiva. È anche possibile effettuare ripetuti passaggi dal regime di piccolo imprenditore alla tassazione standard alla fine dell'anno finanziario. Tuttavia tutte le attività che, al momento della costituzione, scelgono volontariamente di non optare per tale regime, sono soggette alla tassazione standard per cinque anni e solo trascorso questo periodo possono passare al regime di piccolo imprenditore. Tale restrizione ha lo scopo di impedire alle attività con vendite ridotte di ricevere elevati rimborsi dell'imposta a monte nel primo anno e di passare al più conveniente regime di piccolo imprenditore nel secondo anno.

Come si può passare al regime di piccolo imprenditore in modo retroattivo?

A volte, le attività possono scoprire che le vendite sono inferiori a quelle previste o pianificate. In uno scenario di questo tipo, è possibile presentare una domanda retroattiva per lo stato di piccolo imprenditore unitamente alla dichiarazione IVA l'anno successivo. Se viene effettuata una tale modifica retroattiva, qualsiasi rimborso già ricevuto dall'ufficio tributario dovrà essere restituito. Inoltre, da questo momento in poi, le fatture emesse non potranno più includere l'IVA. È poi opportuno informare i clienti della futura adozione del regime di piccolo imprenditore, affinché conoscano il motivo per cui l'IVA non sarà più presente nelle fatture.

La notifica ai clienti del passaggio al regime di piccolo imprenditore va effettuata il prima possibile, preferibilmente alla fine dell'anno finanziario o all'inizio del nuovo. Se la notifica viene effettuata solo come parte della dichiarazione IVA, ciò potrebbe comportare un notevole lavoro aggiuntivo. In teoria è possibile inviare retroattivamente ai clienti le fatture corrette senza IVA, ma in questo caso sia l'attività che emette le fatture sia i clienti aventi diritto a detrarre l'imposta a monte dovranno aggiornare le relative dichiarazioni anticipate dell'IVA. Questo richiede tempo e può provocare irritazione e insoddisfazione nei clienti.

Quali casi particolari vanno considerati nel passaggio al regime di piccolo imprenditore?

Se un'attività cambia la forma di tassazione e passa al regime di piccolo imprenditore, esistono alcuni casi speciali da tenere in considerazione per quanto riguarda le fatture in entrata e in uscita a cavallo dell'anno. In linea generale, è sempre determinante il momento in cui il servizio o i prodotti sono stati forniti.

  • Caso speciale 1: se una fattura risale all'anno precedente e contiene ancora l'IVA ma il cliente non paga la fattura fino al nuovo anno, non è necessaria una successiva correzione della fattura. Viene assegnata alla dichiarazione anticipata relativa al mese (ad es. gennaio) o al trimestre di riferimento e inclusa nella dichiarazione IVA del nuovo anno.
  • Caso speciale 2: se le attività emettono fatture all'inizio dell'anno per servizi forniti l'anno precedente, tali fatture devono comunque includere l'IVA. I ricavi IVA corrispondenti vanno inclusi nella dichiarazione IVA relativa al nuovo anno così come nella dichiarazione anticipata per il mese o il trimestre in questione.
  • Caso speciale 3: se nel nuovo anno le attività ricevono una fattura per servizi o prodotti acquistati nell'anno precedente, l'IVA corrisposta può essere comunque rivendicata come imposta a monte nel nuovo anno.
  • Caso speciale 4: se negli ultimi cinque anni le attività hanno rivendicato l'imposta a monte sull'acquisto di immobilizzazioni, come veicoli aziendali, macchinari o attrezzature per l'ufficio, la detrazione di tale imposta deve essere calcolata dal momento in cui l'attività è passata al regime di piccolo imprenditore. Tuttavia, un'attività è tenuta a correggere la detrazione dell'imposta a monte solo se la porzione di tale imposta per il bene acquistato supera i 1.000 euro.

Esempio di domanda per passare al regime di piccolo imprenditore

La domanda per informare l'ufficio tributario del passaggio al regime di piccolo imprenditore può essere effettuata in modo relativamente informale. Puoi utilizzare come guida l'esempio riportato di seguito.

Identificativo fiscale: 12 / 345 / 67890
Numero di identificazione dell'imposta sul valore aggiunto: DE123456789
Passaggio al regime di piccolo imprenditore a partire dal 01/01/2025

A chi di dovere

La presente per informarvi che la mia attività, XYZ, si avvarrà del regime di piccolo imprenditore in conformità con la Sezione 19 dell'UStG. Tale variazione avrà effetto dal 1° gennaio 2025. A supporto di quanto in oggetto, le vendite annuali dell'attività sono state inferiori alle mie previsioni. Nell'anno finanziario precedente (2024), le vendite annuali soggette a IVA hanno ammontato a 15.000 euro, IVA compresa. Le vendite totali nell'anno di calendario in corso quasi sicuramente non supereranno i 50.000 euro. Vi prego di aggiornare la vostra documentazione in modo da riportare il mio stato di piccolo imprenditore, chiedendovi pertanto di essere esentata dall'obbligo di presentare dichiarazioni anticipate dell'IVA in futuro. Vi chiedo inoltre di compensare i miei obblighi di restituzione con la mia richiesta di rimborso dell'IVA già pagata.

Resto a vostra completa disposizione per eventuali domande o commenti e in attesa di ricevere conferma scritta nei tempi previsti. Non appena riceverò la vostra risposta informerò i destinatari delle mie fatture che l'IVA da me precedentemente specificata non era corretta e vi invierò copia della mia corrispondenza per consentirvi di rimborsarmi gli importi pertinenti.

Distinti saluti,
Giovanna Bianchi

È in generale consigliabile consultare un commercialista qualora si preveda di passare al regime di piccolo imprenditore. Per ulteriori informazioni sulla tassazione o sulla contabilità aziendale, visita il portale delle risorse Stripe. Se sei alla ricerca di un supporto professionale per le tue procedure finanziarie, contattaci.

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