Fatturazione elettronica per il regime forfettario in Italia: quello che le attività devono sapere

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Ulteriori informazioni 
  1. Introduzione
  2. Entrata in vigore dell’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari
  3. Compilazione e invio della fattura elettronica per il regime forfettario
    1. Dati del mittente
    2. Dati del destinatario
    3. Dati della fattura
    4. Imposta di bollo virtuale
    5. Aggiunta delle diciture obbligatorie
    6. Invio della fattura elettronica al cliente
  4. Obbligo di conservazione delle fatture elettroniche per i forfettari
  5. Sanzioni per tardiva o mancata emissione della fattura elettronica per i forfettari

Dal 1° gennaio 2019, in Italia è entrato in vigore l'obbligo della fatturazione elettronica ai sensi della Legge n.205 del 27 dicembre 2017. La fattura elettronica è un documento commerciale da generare in formato digitale scritto in linguaggio XML secondo le direttive dell'Agenzia delle Entrate. Il termine "digitale" in questo caso non indica la trasposizione informatica (la scansione) di una fattura cartacea; il documento deve essere creato da zero in formato digitale.

Fino alla fine del 2023 non era ancora subentrato l'obbligo della fattura elettronica per il regime forfettario, che invece riguardava la maggior parte degli altri contribuenti. Dal 1° gennaio 2024, invece, la fatturazione elettronica è diventata obbligatoria per tutti i forfettari. Ricordiamo che, per considerarsi emesse, le fatture elettroniche devono sempre essere inviate ai propri clienti attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) dell'Agenzia delle Entrate; con "data di emissione" si intende quindi la data di trasmissione al Sistema di Interscambio. In questo articolo scoprirai di più sulla fattura elettronica per il regime forfettario, come si compilano le fatture elettroniche e quali sono le sanzioni in caso di ritardo nell'emissione.

Contenuto dell'articolo

  • Entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari
  • Compilazione e invio della fattura elettronica per il regime forfettario
  • Obbligo di conservazione delle fatture elettroniche per i forfettari
  • Sanzioni per invio tardivo della fattura elettronica per i forfettari

Entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari

Attuando le disposizioni dell'articolo 18, commi 2 e 3 del Decreto Legge n. 36/2022, il 1° luglio 2022 la fattura elettronica era diventata obbligatoria solo per i contribuenti in regime forfettario che nell'anno precedente avevano percepito ricavi o compensi superiori a 25.000 €. I forfettari che nel 2021 erano rimasti al di sotto di 25.000 € potevano beneficiare di un regime transitorio, in cui rimanevano esenti da tale obbligo.

Il regime transitorio è terminato a fine 2023: quindi, il 1° gennaio 2024 la fatturazione elettronica è diventata obbligatoria per tutti i forfettari, indipendentemente dai ricavi o compensi conseguiti nell'anno precedente.

Compilazione e invio della fattura elettronica per il regime forfettario

I contribuenti forfettari possono optare per uno degli strumenti gratuiti messi a disposizione dell'agenzia delle Entrate, oppure per un servizio a pagamento messo a disposizione da uno degli operatori di mercato. Gli strumenti gratuiti dell'Agenzia delle Entrate sono i seguenti:

  • Una procedura web che permette di predisporre e trasmettere le fatture elettroniche e a cui si accede tramite il portale "Fatture e Corrispettivi"
  • Un software per PC disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate che consente solo di predisporre e salvare i file delle fatture elettroniche
  • Un'app denominata "FatturAE" disponibile negli store IOS o Android con cui è possibile anche trasmettere le fatture elettroniche

Dati del mittente

Una volta scelto il proprio strumento o software di fatturazione elettronica per i forfettari, la prima parte della fattura elettronica da compilare è quella relativa ai dati del mittente:

  • Nome della ditta/ragione sociale, nome e cognome, indirizzo
  • Numero di partita IVA
  • Regime fiscale (RF19 per Regime Forfettario)
  • Cassa previdenziale

Dati del destinatario

  • Nome della ditta/ragione sociale, nome e cognome, indirizzo
  • Numero di partita IVA
  • Codice destinatario o codice univoco: si tratta di uno dei pochi dati che differenzia la fattura elettronica da quella cartacea. È un codice che, identificando il destinatario della fattura, aiuta il Sistema di Interscambio a recapitarla. È composto da 7 cifre se si tratta di una fattura B2B o B2C (quindi tra soggetti privati) oppure 6 cifre se si tratta di una Pubblica Amministrazione. Occorre precisare che, se invece si emette fattura verso un privato senza partita Iva, bisognerà inserire nel campo "CodiceDestinatario" il codice convenzionale "0000000" (7 zeri) e specificare esclusivamente il "CodiceFiscale". Per trovare un codice univoco è possibile avvalersi delle banche dati pubbliche, come il portale IPA (Indice delle Pubbliche Amministrazioni), oppure chiedere direttamente al cliente. Altrimenti, è sempre possibile effettuare una ricerca del codice destinatario di privati e aziende tramite il sito web dell'Agenzia delle Entrate alla sezione Fatture e Corrispettivi.

Dati della fattura

  • Numero progressivo: si prosegue con la numerazione progressiva delle fatture, come in precedenza per le fatture cartacee. Anche se le fatture precedenti sono cartacee, quella successiva può semplicemente riportare il numero successivo, indipendentemente dal fatto che sia analogica o elettronica.
  • Data
  • Prodotti e servizi: indicando il numero delle unità vendute, il prezzo e il codice natura IVA N2.2 (per i prodotti o i servizi non soggetti a IVA, in quanto il regime forfettario è esente dall'applicazione dell'IVA).
  • Dati di pagamento

Imposta di bollo virtuale

Sulle fatture di importo superiore a 77,47 € i forfettari devono applicare l'imposta di bollo di 2 €. Con le fatture cartacee occorreva applicare la marca da bollo fisicamente su ogni fattura; con la fatturazione elettronica, invece, all'interno della tua area riservata sul sito dell'Agenzia delle Entrate troverai un elenco delle fatture soggette all'imposta di bollo, oltre all'importo corrispondente da versare alla fine di ogni trimestre (tramite indicazione dell'IBAN o modello F24).

Aggiunta delle diciture obbligatorie

I contribuenti del regime forfettario devono aggiungere una serie di diciture obbligatorie nelle loro fatture. La maggior parte degli strumenti per la compilazione delle fatture elettronica per il regime forfettario permettono di salvare queste informazioni per ritrovarle poi già compilate in ogni fattura successiva.

Le diciture obbligatorie per chi aderisce al regime forfettario sono:

  • Operazione senza applicazione dell'IVA, effettuata ai sensi dell'articolo 1, commi da 54 a 89, l. n. 190 del 2014 così come modificato dalla l. n. 208 del 2015 e dalla l. n. 145 del 2018.
  • Il compenso non è soggetto a ritenute d'acconto ai sensi della Legge 190 del 23 dicembre 2014 art. 1 comma 67.

Invio della fattura elettronica al cliente

Anche l'invio della fattura elettronica per i forfettari avviene attraverso il servizio online o tramite il software per fatturazione elettronica apposito. Ogni fattura elettronica compilata viene poi trasformata nel formato XML dal software di fatturazione elettronica per regime forfettario, e poi inviata al Sistema di Interscambio (SdI). Il sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate riceve la fattura elettronica e controlla che tutti i dati fondamentali necessari siano stati inseriti. Nel caso di dati non corretti, il SdI invia una notifica e annulla la fattura, che sarà quindi da emettere nuovamente. Se invece i dati sono corretti, la fattura viene inoltrata direttamente al destinatario. È quindi l'Agenzia delle Entrate che si occupa dell'invio della fattura elettronica al cliente, anche se è consigliabile inviare una copia anche direttamente al cliente.

Alcuni strumenti ti aiutano ad automatizzare il processo di fatturazione, come ad esempio Stripe Invoicing, una piattaforma di fatturazione globale e scalabile con cui puoi creare e inviare sia le fatture per i pagamenti una tantum che ricorrenti, senza scrivere una sola riga di codice. Con Stripe Invoicing, puoi risparmiare tempo e ottenere pagamenti più rapidi (l'87% delle fatture Stripe viene incassato entro 24 ore). E, grazie alla collaborazione con partner terzi, puoi utilizzare Stripe Invoicing anche con la fatturazione elettronica.

Obbligo di conservazione delle fatture elettroniche per i forfettari

Tutti i forfettari sono tenuti a conservare le fatture tramite conservazione digitale secondo le norme di legge. Secondo l'art. 39 del Dpr n. 633/1972, sia chi emette sia chi riceve una fattura elettronica è obbligato a conservarla elettronicamente. Questo non significa semplicemente memorizzare il file della fattura su PC, bensì eseguire uno specifico processo regolamentato dalla legge grazie al quale non è più necessario stampare e archiviare le fatture con il rischio di perderle o danneggiarle. Questo tipo di conservazione si definisce "sostitutiva" proprio perché "sostituisce" la fattura cartacea.

Anche in questo caso il contribuente può rivolgersi sia a operatori privati accreditati come conservatori presso l'Agenzia per l'Italia Digitale, sia usufruire delle soluzioni gratuite messe a disposizione dall'Agenzia delle Entrate tramite l'apposito servizio all'interno del portale "Fatture e Corrispettivi" che conserverà le fatture per un periodo di 15 anni.

Sanzioni per tardiva o mancata emissione della fattura elettronica per i forfettari

In caso di tardiva o mancata emissione della fattura elettronica per il regime forfettario, per i contribuenti sono previste sanzioni che ammontano tra il 5 e il 10% dei corrispettivi non correttamente documentati o registrati. Tuttavia, quando la violazione non rileva neppure ai fini della determinazione del reddito si applica una sanzione amministrativa da un minimo di 250 a un massimo di 2.000 euro.

Le tempistiche per l'emissione delle fatture elettroniche dei forfettari nel 2024 sono le stesse in vigore per gli altri contribuenti:

  • Fattura immediata: entro 12 giorni dalla data di effettuazione dell'operazione
  • Fattura differita: entro il giorno 15 del mese successivo alla data di effettuazione dell'operazione

La sanzione potrà essere notevolmente ridotta se ci si avvale del ravvedimento operoso, che permette ai contribuenti di regolarizzare spontaneamente omessi o insufficienti versamenti all'Amministrazione fiscale. Consigliamo sempre di rivolgersi al commercialista di fiducia per garantire la conformità fiscale relativamente alla fatturazione elettronica per i forfettari.

I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.

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