L'Unione Europea (UE) gestisce un sistema armonizzato dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) in 27 Stati membri. All'interno di questo quadro condiviso di regole e principi comuni, ogni paese stabilisce le proprie aliquote IVA, le proprie soglie di registrazione e i propri requisiti di fatturazione.
Data la continua crescita dei marketplace, che ormai rappresentano una parte significativa delle vendite online destinate ai clienti dell'UE in tutti i settori, l'Unione Europea ha sviluppato nuove misure per modernizzare e semplificare la conformità fiscale. Le attività che operano in quest'area geografica devono garantire la conformità alla legge sull'IVA a livello dell'UE e rispettare le normative specifiche a livello nazionale per le vendite transfrontaliere al fine di evitare sanzioni e rimanere conformi.
Questa guida è rivolta sia ai marketplace che alle attività che vendono prodotti attraverso i marketplace nell'UE. Scoprirai chi è responsabile della riscossione e del versamento dell'IVA e come distinguere i tuoi obblighi e le tue responsabilità in base all'evoluzione delle normative e alle peculiarità di ogni settore.
Definizione dei termini pertinenti
La normativa europea sull'IVA utilizza termini diversi per descrivere gli operatori di marketplace: talvolta sono definiti "piattaforme", o "interfacce o portali elettronici". Nell'Unione europea solo alcuni di questi operatori di marketplace sono tenuti a riscuotere l'IVA. Gli operatori di marketplace tenuti a riscuotere l'IVA sulle vendite che facilitano sono definiti "deemed sellers" o "venditori presunti" in quanto si ritiene che vendano beni e servizi al cliente.
La legge sull'IVA immagina queste transazioni attraverso un venditore presunto come due vendite che avvengono consecutivamente. Il venditore fornisce beni o servizi all'operatore di marketplace, che a sua volta fornisce i beni o i servizi al cliente, anche se l'operatore di marketplace non ha mai avuto i beni in suo possesso.
Gli operatori del marketing che non devono riscuotere l'IVA sono chiamati "intermediari". Essi forniscono servizi di intermediazione senza condurre la transazione. In questo caso, l'intermediario non è responsabile della riscossione di alcuna imposta per conto del venditore. La riscossione e il versamento dell'IVA sono a carico del venditore.
Determinazione degli oneri fiscali per un operatore di marketplace
Nell'Unione europea gli operatori di marketplace sono responsabili solo della riscossione dell'IVA e non di altri tipi di imposte e commissioni. L'obbligo di riscuotere l'IVA dipende dalle altre responsabilità assunte dagli operatori di marketplace per facilitare la vendita ed evadere l'ordine. Sebbene le autorità fiscali dei vari paesi dell'UE possano avere interpretazioni diverse, queste caratteristiche potrebbero indicare che l'operatore di marketplace è un venditore presunto e deve essere responsabile della riscossione dell'IVA:
- È responsabile dell'effettiva consegna del bene o servizio
- È responsabile della riscossione del pagamento
- Controlla o esercita un'influenza sulla determinazione dei prezzi
- Fornisce servizi di assistenza clienti in merito a prodotti venduti o servizi offerti
- Attribuisce priorità al marchio e all'identità dell'operatore del marketplace rispetto a quella del venditore
Se il contratto tra un operatore del marketplace e un venditore contraddice la realtà economica del funzionamento della transazione, quest'ultimo è il parametro di riferimento da utilizzare per determinare le sue responsabilità in materia di conformità fiscale. Questo elenco non è esaustivo e un operatore di marketplace non deve soddisfare tutti i criteri per essere soggetto a oneri fiscali.
Leggi sull'IVA specifiche del settore per i marketplace
Servizi digitali e vendite B2C di beni
L'Unione europea prevede norme obbligatorie per i venditori presunti per determinati tipi di transazioni. I marketplace che autorizzano gli addebiti o le consegne o stabiliscono i termini e le condizioni di vendita sono sempre tenuti a riscuotere l'IVA se vendono questi prodotti o servizi:
- Servizi digitali
- Beni business-to-consumer (B2C) importati dall'esterno dell'UE tramite spedizione di valore inferiore a 150 €
- Beni B2C all'interno dell'UE gestiti da un esercente extra UE
Tuttavia, la legge prevede espressamente che la regola del venditore presunto obbligatorio non si applica alle aziende che svolgono solo attività specifiche: elaborare pagamenti relativi alla fornitura di beni; elencare o pubblicizzare beni; o reindirizzare o trasferire i clienti ad altre interfacce elettroniche in cui i beni sono offerti in vendita senza ulteriori interventi.
Gli operatori di marketplace che facilitano la vendita di servizi non digitali, tra cui la consegna di cibo a domicilio o altri servizi di consegna, o di altri tipi di beni non inclusi nell'elenco qui sopra, potrebbero essere comunque tenuti a riscuotere l'IVA se soddisfano i requisiti generali di un venditore presunto.
Alloggi a breve termine e trasporto passeggeri
Se approvata da tutti gli Stati membri dell'UE, la normativa sull'IVA nell'era digitale per i marketplace estenderà la norma obbligatoria sui venditori presunti all'affitto di alloggi a breve termine e al trasporto passeggeri nel 2027. Gli operatori di marketplace che corrispondono alla definizione di venditori presunti e che facilitano tali vendite saranno tenuti a riscuotere l'IVA.
Esiste un'eccezione: nei settori dell'alloggio e dei trasporti, le attività con partita IVA che forniscono agli operatori di marketplace i loro numeri di partita IVA sono tenute a riscuotere l'IVA. Gli operatori di marketplace non hanno alcun onere fiscale in questi casi.
Obblighi di riscossione volontaria delle imposte
Nell'Unione europea, gli operatori di marketplace non possono stipulare un accordo volontario con l'autorità fiscale per la riscossione dell'IVA sulle vendite agevolate dal marketplace se non rientrano nella definizione di venditore presunto. Se gli operatori di marketplace non sono certi di rientrare nella categoria di venditori presunti, possono consultare le normative locali in ogni paese dell'UE o rivolgersi a un consulente fiscale locale.
Obblighi di reportistica fiscale
Qualsiasi operatore di marketplace tenuto a riscuotere l'IVA in qualità di venditore presunto deve dichiarare tutte le vendite all'autorità fiscale di ogni singolo paese in cui opera all'interno dell'UE. Non vi è distinzione tra le vendite degli operatori di marketplace e le vendite dirette. La recente normativa del 2023, denominata DAC7, impone inoltre che gli operatori di marketplace (siano essi considerati venditori o intermediari) raccolgano, convalidino, archivino e segnalino informazioni sui venditori che vendono beni, affittano beni immobili, noleggiano qualsiasi mezzo di trasporto o facilitano la fornitura di servizi personali a un cliente attraverso il loro marketplace.
Responsabilità per imposta calcolata erroneamente
Il diritto dell'UE stabilisce che gli operatori di marketplace non sono responsabili della riscossione e del versamento dell'IVA calcolata erroneamente se i loro errori derivano da informazioni inesatte. Se un operatore di marketplace è in grado di dimostrare che il suo team dipendeva da informazioni errate fornite da un venditore o da terzi, e che non poteva ragionevolmente sapere che tali informazioni erano errate, l'operatore del marketplace non è responsabile dell'IVA non riscossa.
Considerazioni sulla fatturazione
Quando gli operatori di marketplace agiscono come venditori presunti, la legislazione dell'IVA dell'UE considera una vendita come due transazioni separate: dal venditore al venditore presunto e dal venditore presunto al cliente. Nell'Unione europea le vendite business-to-business (B2B) di norma richiedono la fattura, ma non per le vendite B2C.
Il venditore deve emettere una fattura all'operatore di marketplace per la prima transazione. L'autofatturazione, ovvero l'emissione di una fattura da parte dell'operatore di marketplace per conto del venditore a se stesso, è un approccio molto diffuso. Per la seconda transazione non è richiesta una fattura se si tratta di B2C. Tuttavia, se l'operatore di marketplace vende a un'attività, è necessaria una fattura anche per quella transazione.
Venditori di marketplace
Registrazione fiscale
Se un'attività con sede al di fuori dell'UE vende i propri beni o servizi esclusivamente tramite marketplace e l'operatore di marketplace funge da venditore presunto, l'attività non è tenuta a procedere alla registrazione ai fini dell'IVA. Ad esempio, un'attività con sede negli Stati Uniti che vende articoli per la casa di basso valore a clienti dell'UE esclusivamente attraverso marketplace non è necessariamente tenuta a procedere alla registrazione ai fini dell'IVA. Secondo i regolamenti, si tratta di due transazioni: l'attività con sede negli Stati Uniti vende i prodotti all'operatore di marketplace al di fuori dell'UE, che non è soggetto all'IVA; quindi l'operatore di marketplace vende i prodotti al cliente dell'UE e deve addebitare l'IVA.
Obbligo di riscossione fiscale
Le attività non sono responsabili della riscossione dell'IVA quando effettuano una vendita tramite un venditore presunto a clienti nell'UE. In base ai termini e alle condizioni del marketplace, possono determinare se il facilitatore del marketplace è considerato un venditore.
Responsabilità fiscale
In genere il venditore non è responsabile dell'IVA che l'operatore di marketplace omette di calcolare o di versare, sebbene sia responsabile dell'invio dei dati corretti sulla vendita all'operatore di marketplace. Tuttavia alcuni paesi hanno implementato leggi sulla responsabilità solidale. In base a tali leggi, un venditore di marketplace può essere ritenuto responsabile dell'IVA che l'operatore di marketplace non versa. Anche le leggi sulla responsabilità civile variano da uno Stato membro dell'UE all'altro e le attività traggono vantaggio dall'esame delle normative locali.
Obblighi di reportistica fiscale
Se un operatore di marketplace deve riscuotere l'IVA sulle vendite ai clienti, il venditore non è tenuto a includere tali vendite nella dichiarazione dei redditi. Tuttavia i venditori di marketplace potrebbero dover dichiarare le vendite esenti o ad aliquota zero all'operatore di marketplace nella dichiarazione dei redditi.
I vantaggi di Stripe
Stripe consente ai marketplace di creare e sviluppare potenti attività globali di pagamenti e servizi finanziari riducendo la spesa generale e ottenendo maggiori opportunità di crescita. Stripe Tax riduce la complessità delle procedure di conformità fiscale globale per permetterti di concentrati sullo sviluppo della tua attività. Calcola e raccoglie in automatico l'imposta sulle vendite, l'IVA e la GST sui prodotti e servizi sia fisici sia digitali, in tutti gli stati degli Stati Uniti e in oltre 40 paesi. Stripe Tax è integrato in modalità nativa in Stripe per cui potrai iniziare a usarlo ancora più velocemente, senza integrazioni o plug-in di terze parti.
I vantaggi di Stripe Tax per le piattaforme
- Capire dove registrarti e riscuotere le imposte: Scopri dove devi riscuotere le imposte in base alle tue transazioni Stripe. Dopo aver effettuato la registrazione, bastano pochi secondi per attivare la riscossione delle imposte in un nuovo stato o paese. Puoi iniziare a riscuotere le imposte aggiungendo una riga di codice alla tua integrazione Stripe esistente o aggiungendo la riscossione ai prodotti no-code Stripe, come Invoicing, con un semplice clic.
- Registrarsi per pagare le imposte: Stripe Tax fornisce i link ai siti web in cui puoi registrarti una volta soddisfatti i requisiti di registrazione fiscale di uno Stato membro.
- Riscuotere automaticamente l'imposta sulle vendite: Stripe Tax calcola e riscuote l'importo delle imposte dovute. Supporta centinaia di prodotti e servizi ed è aggiornato sulle modifiche alle norme e aliquote fiscali.
- Semplificare le procedure di dichiarazione e versamento: Stripe genera dei riepiloghi fiscali e di rendicontazione dettagliati per ciascun luogo in cui devi presentare una dichiarazione, aiutandoti a dichiarare e a versare le imposte facilmente in autonomia, con il tuo commercialista o con un partner Stripe per le dichiarazioni.
Ulteriori informazioni su Stripe Tax.
Il contenuto di questo articolo è solo a scopo informativo e formativo generale e non deve essere interpretato come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce la precisione, la completezza, l'adeguatezza o l'aggiornamento delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato esperto in materia o a un commercialista autorizzato a esercitare nella tua giurisdizione.