Se vuoi avviare un e-commerce in Italia, uno dei primi passaggi da compiere per l'apertura della partita Iva è la scelta del codice ATECO per il commercio elettronico. Il codice ATECO è un numero che identifica la tipologia di attività svolta da un'azienda o da un libero professionista. In questo articolo scopriremo qual è il codice ATECO più appropriato se vuoi aprire un business di e-commerce, quali sono i codici ATECO per le altre tipologie di attività online e quali procedure è necessario seguire per scegliere o modificare il codice ATECO per il commercio elettronico.
Contenuto dell'articolo
- Il codice ATECO per il commercio elettronico
- Codici ATECO per altre attività legate alla vendita online
- Principali modelli di business per le attività di e-commerce
- Come scegliere o modificare il proprio codice ATECO per il commercio elettronico
Il codice ATECO per il commercio elettronico
Il codice ATECO per il commercio elettronico è 47.91.10: commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via Internet. Va inserito nella domanda di apertura della partita Iva, sia se vuoi avviare un e-commerce di proprietà, sia in caso di vendita di prodotti su piattaforme e marketplace terzi. Questo codice include prodotti fisici, come ad esempio abbigliamento o libri, e prodotti digitali, come ebook, musica o corsi online.
La principale limitazione di questo codice è che è dedicato alla sola compravendita: se compri e rivendi un prodotto, o se ne commissioni la realizzazione a terzi e poi lo rivendi, rientri nel campo di applicazione del codice ATECO per il commercio elettronico. Invece, se realizzi personalmente il prodotto e poi lo vendi, dovrai utilizzare un altro codice ATECO, diverso a seconda del settore in cui operi e del prodotto che realizzi, in quanto la tua attività sarà classificata come artigianale.
Origini e scopo del codice ATECO
Il codice ATECO è la "traduzione" italiana del codice NACE, creato nel 1970 dall'Eurostat con l'obiettivo di realizzare un sistema armonizzato per la classificazione delle attività economiche nei Paesi membri dell'UE. Il codice ATECO è stato adattato dall'Istat (Istituto Nazionale di Statistica) alle specificità del sistema economico italiano affinché consenta di identificare in maniera univoca l'attività principale svolta in Italia da un'impresa o da un lavoratore autonomo.
Il codice ATECO è un codice alfanumerico in cui le lettere indicano il macro-settore economico, ovvero le sezioni; ad esempio, "A" corrisponde all’agricoltura, mentre "C" indica le industrie manifatturiere. I numeri, che vanno da 2 a 6 cifre, si riferiscono alle categorie e sottocategorie dei macro-settori. Il codice ATECO ha una struttura ad albero: più si va avanti di livello, più si descrive l'attività nel dettaglio. Ad esempio, la struttura del codice ATECO per arrivare alla descrizione dell'attività di commercio elettronico segue la seguente logica:
- G - Commercio all'ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli
- 47 - Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli)
- 47.9 - Commercio al dettaglio al di fuori di negozi, banchi e mercati
- 47 - Commercio al dettaglio (escluso quello di autoveicoli e di motocicli)
- 47.91 - Commercio al dettaglio per corrispondenza o attraverso internet
- 47.91.10 - Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet
La classificazione è standardizzata a livello europeo fino alla quarta cifra, mentre la quinta e la sesta, che corrispondono alle categorie e alle sottocategorie, possono differire tra i singoli Paesi.
Il codice ATECO è essenziale per l'apertura di qualsiasi attività economica e ha rilevanza soprattutto fiscale, allo scopo di calcolare i contributi, di ricevere eventuali agevolazioni o bonus statali, di determinare la fascia di rischio in materia di sicurezza sul lavoro e di partecipare ai bandi pubblici.
Codici ATECO per altre attività legate alla vendita online
Il codice ATECO per il commercio elettronico 47.91.10 è in particolare concepito per le attività di vendita di prodotti, sia fisici che digitali, direttamente al consumatore finale tramite Internet.
Se invece desideri avviare un'attività online di marketplace, ovvero realizzare una piattaforma che consenta a terzi di vendere i loro prodotti, dovrai considerare un altro codice ATECO. Di solito il marketplace rientra tra le attività di intermediazione, per le quali si usa il codice 63.12: portali web. Questo codice include anche le piattaforme che offrono contenuti o altri servizi agli utenti, ed esclude attività quali l'edizione di libri, giornali e riviste su Internet.
C'è un'ampia gamma di attività commerciali che si possono svolgere online, a cui corrispondono codici ATECO diversi. Ecco alcuni esempi:
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Ricerca del codice ATECO
Per trovare il codice ATECO corrispondente alla tua attività, puoi consultare il sito web dell'Istat effettuando una ricerca per descrizione dell'attività, per codice attività o per parola chiave.
Se stai pensando di avviare un'attività di e-commerce, ci sono diversi elementi da prendere in considerazione oltre all'apertura della partita Iva e alla scelta del codice ATECO per il commercio elettronico, come la scelta del fornitore di servizi di pagamento. Scegliere il fornitore giusto è infatti fondamentale per poter gestire i pagamenti nel modo più semplice e veloce possibile e avere accesso ai metodi di pagamento più adatti al proprio tipo di attività. Soluzioni come Stripe Payments, con la sua suite di ottimizzazione dei pagamenti, ti consentono di accettare i pagamenti sia online che di persona in tutto il mondo, aumentare la conversione e garantire la conformità, risparmiando migliaia di ore di lavoro tecnico.
Principali modelli di business per le attività di e-commerce
I principali modelli di business per le attività di e-commerce sono:
B2C (Business-To-Consumer): In questo modello un'attività commerciale vende prodotti o servizi ai consumatori finali: ad esempio, un negozio di abbigliamento online da cui i singoli consumatori possono acquistare direttamente.
B2B (Business-To-Business): In questo modello un'attività commerciale vende ad un'altra attività commerciale: ad esempio un'azienda di software che vende ad altre aziende le proprie soluzioni software di contabilità.
C2C (Consumer-To-Consumer): In questo modello di business sono i consumatori a vendere ad altri consumatori. È il caso, ad esempio, delle app su cui un consumatore finale può vendere vestiti usati ad altri consumatori finali.
C2B (Consumer-To-Business): In questo modello il consumatore finale non vende ad altri consumatori, ma ad aziende. Un esempio potrebbe essere una piattaforma su cui i singoli consumatori mettono a disposizione le loro competenze alle aziende interessate ad acquistarle, come ad esempio un'azienda che cerca traduttori o copywriter freelance, senza necessità di assumerli internamente.
Un caso particolare: il dropshipping
Un modello di business particolare è il dropshipping, che è costituito da tre fasi:
- Il cliente effettua l'ordine e paga il prezzo di listino.
- Il venditore inoltra l'ordine al fornitore pagando il prezzo all'ingrosso.
- Il fornitore invia il prodotto acquistato direttamente al cliente.
Questo modello è particolarmente vantaggioso dal punto di vista dei costi per via dell'assenza di inventario e magazzino. Inoltre anche il rischio è basso, visto che i prodotti non vengono acquistati in anticipo.
In questo caso, il codice ATECO da scegliere è il 73.11.02: conduzione di campagne di marketing e altri servizi pubblicitari. Devi indicare questo codice ATECO invece di quello per l'e-commerce poiché l'attività si occupa di promuovere prodotti venduti da terze parti.
Come scegliere o modificare il proprio codice ATECO per il commercio elettronico
Nel caso in cui il tuo business eserciti più attività, è possibile richiedere più di un codice ATECO al momento dell'apertura della partita Iva oppure aggiungerne un altro successivamente. Ad esempio, se hai già un negozio fisico e vuoi estendere la tua attività anche online, dovrai aggiungere il codice ATECO per il commercio elettronico 47.91.10.
Per quanto riguarda la richiesta del codice ATECO, non è prevista una procedura specifica, ma è semplicemente uno dei dati che dovrai indicare al momento dell'apertura della partita Iva. Per aprire la partita Iva dovrai utilizzare uno dei due moduli preposti:
- Modello AA9/12 per le persone fisiche
- Modello AA7/10 per soggetti diversi da persone fisiche
Anche per l'eventuale modifica del codice ATECO o l'aggiunta di uno nuovo, dovrai comunicare la variazione all'Agenzia delle Entrate sempre tramite gli stessi due tipi di modelli.
Conseguenze in caso di scelta del codice ATECO errato
È importante scegliere accuratamente il codice ATECO per la propria attività o affidarsi a un commercialista di fiducia; scegliere un codice ATECO sbagliato, infatti, può comportare conseguenze che possono includere anche sanzioni pecuniarie (in quanto potresti pagare meno tasse rispetto a quelle che dovresti). Ad esempio, un codice ATECO errato potrebbe causare problemi relativi:
- alla cassa previdenziale (versamento alla cassa previdenziale sbagliata);
- all'iscrizione alla camera di commercio (obbligatoria per le ditte individuali, ma non per i liberi professionisti);
- ad un'eventuale mancata iscrizione ad un ordine che potrebbe essere obbligatoria per la tua attività professionale;
- ad un'eventuale mancata iscrizione all'INAIL (obbligatoria in alcuni casi).
Per quanto riguarda i contribuenti che aderiscono al regime forfettario, un codice ATECO errato comporterebbe l'assegnazione di un coefficiente di redditività errato, con conseguenti errori nel calcolo delle tasse.
I contenuti di questo articolo hanno uno scopo puramente informativo e formativo e non devono essere intesi come consulenza legale o fiscale. Stripe non garantisce l'accuratezza, la completezza, l'adeguatezza o l'attualità delle informazioni contenute nell'articolo. Per assistenza sulla tua situazione specifica, rivolgiti a un avvocato o a un commercialista competente e abilitato all'esercizio della professione nella tua giurisdizione.